Cirio risponde a Cuneo24.it sulla Bandiera Nera assegnata da Legambiente a Regione Piemonte
Il collega Jacopo Gugliotta di Riviera24 si è fatto portavoce della nostra testata ed ha chiesto un commento relativo all’assegnazione da parte di Legambiente della Bandiera Nera alla Regione Piemonte per aver finanziato quattro stazioni sciistiche del cuneese che sono sotto i 1800 metri di altitudine
A margine dell’insediamento del Comitato delle Regioni (CdR) presso l’Unione Europea, di cui fa parte in qualità di Capo della delegazione italiana, (ve ne abbiamo dato conto qui) il Presidente della Regione Alberto Cirio ha risposto alle domande di alcuni giornalisti durante la consueta conferenza stampa.
Il collega Jacopo Gugliotta di Riviera24 si è fatto portavoce della nostra testata ed ha chiesto un commento relativo all’assegnazione da parte di Legambiente della Bandiera Nera alla Regione Piemonte per aver finanziato quattro stazioni sciistiche del cuneese che sono sotto i 1800 metri di altitudine. (leggi QUI).
«Il tema – ha detto il presidente Cirio – è estremamente significativo, tant’è vero che abbiamo presentato nel PNRR un progetto bandiera che si chiama “montagna” e che è finalizzato a far sì che gli impianti che sono energivori o alimentati ad energie non rinnovabili siano riconvertiti. Certo è che se chi mi ha preceduto, invece di abbandonare il percorso delle Olimpiadi Invernali, lo avesse coltivato, oggi noi avremmo gli stanziamenti così come hanno Lombardia e Veneto, necessari per rinnovare il parco dei “ferri”, ossia degli impianti di risalita».
«In Piemonte – ha continuato il Presidente – abbiamo più di 50 stazioni sciistiche che vanno dalla Via Lattea del Sestriere che da sola rappresenta il 50% dell’attività sciistica del Piemonte, fino a quelle più piccole con un solo impianto. Tutte sono importanti perché tutte sono funzionali, anche gli impianti di prossimità, quelli più piccoli, perché permettono di avvicinarsi alla pratica dello sci. Se non fai sciare la gente, se non insegni a sciare ai bambini, non avrai sciatori domani».
«Come sono abituato a fare – ha continuato Cirio – prendo quella di Legambiente come uno stimolo e non un giudizio, perché i giudizi si dovrebbero dare andando a verificare negli anni cosa si è fatto e cosa non si è fatto. La prendo come uno stimolo a far sì che gli impianti di risalita in Piemonte sia un tema da sostenere e da sostenere con risorse pubbliche, così come tutto il tema legato all’innevamento. È inutile fare un albergo in montagna o una seggiovia o uno skilift se non hai la neve e ormai non è più il momento di dire che hai fatto un impianto in alto o in basso, ormai è una questione di tempo atmosferico, imprevedibile e lo dimostra la siccità di questi giorni. Dobbiamo garantire quindi l’innevamento artificiale. E non è che poi sia una cosa così strana, perché si tratta di acqua che viene sparata di notte e congelata a determinate condizioni. E anche su questo gli investimenti sono fatti dal pubblico. L’innevamento è la condizione necessaria, ma si può anche fare innevamento artificiale. La montagna la devi tutelare, ma devi dare anche i servizi. Non è che la tuteli solo evitando di costruire, perché ci vuole anche l’albergo per accogliere i turisti, ma deve essere tutelata perché se costruisci solo alberghi poi la gente non ci va più. Dunque è necessario equilibrio e buon senso. Con il buon senso si possono fare tutte le cose».