da passione a professione |
Altre News
/
Società
/

Chi è Emanuele Bono il cantante lirico buschese che ha vinto il concorso per tenori al Teatro dell’Opera di Nizza

7 luglio 2022 | 09:01
Share0
Chi è Emanuele Bono il cantante lirico buschese che ha vinto il concorso per tenori al Teatro dell’Opera di Nizza
Chi è Emanuele Bono il cantante lirico buschese che ha vinto il concorso per tenori al Teatro dell’Opera di Nizza
Chi è Emanuele Bono il cantante lirico buschese che ha vinto il concorso per tenori al Teatro dell’Opera di Nizza
Chi è Emanuele Bono il cantante lirico buschese che ha vinto il concorso per tenori al Teatro dell’Opera di Nizza

Racconta il suo percorso fatto di “studio ferreo, un’immensa passione, tanta volontà, umiltà e determinazione, cercando di crescere sempre nel rispetto di sé stessi e degli altri”

Emanuele Bono, buschese classe 1986, è oggi un affermato tenore. Recentemente ha vinto il concorso per tenori al Teatro dell’Opera di Nizza ed è stato anche l’unico finalista all’Accademia Nazionale Santa Cecilia. Lo abbiamo incontrato per conoscerlo meglio.

Chi è Emanuele?Sono nato a Cuneo nel 1986, ho trascorso la mia infanzia e adolescenza a San Rocco di Busca, una piccola frazione prevalentemente agricola alle porte del paese. Le mie giornate erano caratterizzate da spensierate passeggiate in bicicletta da casa fino ‘’alla bicocca’’ dove mio padre svolgeva con maestria l’attività di fabbro fucinatore. Di tanto in tanto mi fermavo in officina ad ammirare i suoi lavori, altre volte a giocare o combinare qualche piccolo guaio con i miei amici che abitavano nella zona.

Quando hai “scoperto” il mondo del canto?Per me non è stata una vera e propria scoperta, provengo da una famiglia di “canterini”! IL canto è stato parte di me da subito. Era usanza nella mia famiglia, durante una festa o dopo il pranzo della domenica, intonare qualche canzone popolare; non importava la tonalità, se le strofe fossero giuste o meno ma era semplicemente un modo per condividere questa passione e trascorrere qualche ora in compagnia.

Come ti sei avvicinato al canto lirico?Ricordo benissimo quel giorno: era il periodo prima di Natale e il giornalaio aveva in vetrina una rivista abbinata ad una musicassetta con su scritto ‘’I canti delle feste’’, interpretati dai tre tenori: Pavarotti, Domingo e Carreras. Mi incuriosì e me la feci comprare. Mi piacque talmente tanto che da lì in poi non ho più potuto fare a meno del canto lirico.

Qual è stato il tuo percorso di studi?Ho iniziato i miei studi all’istituto musicale di Busca per poi proseguire presso il conservatorio di musica “G. Verdi” di Torino diplomandomi nel 2012. In seguito ho continuato privatamente gli studi sotto la guida di importanti maestri perfezionando la tecnica di canto e di interpretazione, specializzandomi, in particolar modo, sul “repertorio belcantista”.

Continui ancora a studiare?Tantissimo! E un mestiere che richiede molto impegno e molta dedizione, non si finisce mai di imparare. Per aggiunta la voce è uno ‘’strumento’’ in continua evoluzione, proprio come il nostro corpo, per questo è necessario uno studio costante, giornaliero, per cercare di conservare la voce e farla evolvere nel migliore dei modi.

La tua famiglia ti ha sempre appoggiato? Assolutamente sì, la mia famiglia mi ha sempre appoggiato e ha sempre assecondato questa mia vocazione. Anche se non è sempre stato facile, per me, farla diventare una professione, la mia famiglia è sempre stata in prima fila a tutte le mie esibizioni.

Ricordi le tue prime esperienze?Le prime esperienze sono state a Busca, all’Istituto musicale, dove ho iniziato i miei studi…

Uno dei successi che ricordi con piacere?Il mio primo debutto; vinsi il concorso ‘’Artisti per la vita’’ e mi fecero debuttare come protagonista in Traviata, interpretando il ruolo di Alfredo. E’ stata un’emozione grandissima!

Quando hai capito che la tua passione si sarebbe trasformata in lavoro?Quando avevo diciotto anni, prima di un concerto andai a ripassare le arie dalla mia insegnante. Prima di salutarla mi disse guardandomi con un sorriso: “Tu nella vita farai il cantante”. Era esattamente quello che volevo sentirmi dire, mi diede la conferma che potevo trasformare la passione in una professione.

Cosa ci racconti dei tuoi ultimi successi, come esser l’unico finalista all’Accademia Nazionale Santa Cecilia e recentemente come vincitore del concorso per tenori presso il teatro dell’Opera di Nizza?
Sono molto soddisfatto di questi traguardi. L’essere finalista all’Accademia Nazionale Santa Cecilia mi ha
permesso di lavorare in un ambiente di grandissimo rilievo assieme a colleghi strepitosi e alcuni dei più
grandi direttori d’orchestra del panorama internazionale. A settembre dovrò lasciare Roma per trasferirmi a
Nizza, dove recentemente ho vinto il concorso, ma lascio a Roma un pezzo di cuore. Sono certo, in ogni caso, che il teatro dell’opera di Nizza sarà un ambiente molto stimolante. Sono onorato per questa possibilità e cercherò, come sempre, di dare il massimo.

Qualche aneddoto simpatico successo in teatro? In teatro spesso ci sono imprevisti o momenti di confusione che, naturalmente, il pubblico non deve cogliere. Ricordo un aneddoto al teatro Alla Scala, durante una recita de “Il Pirata” di Bellini. Era prevista una scena nella quale dovevamo fingerci ubriachi lanciare in aria delle tazze in metallo. Non so come e in quale modo, dopo una serie di carambole, la mia tazza si diresse verso la buca dell’orchestra, si fermò a pochi centimetri evitando di cadere in buca e terminare la corsa su qualche strumentista. Per un attimo ho trattenuto il fiato ma è andato, per fortuna, tutto bene e come si fa in teatro proseguimmo la scena come se nulla fosse successo. Le battute dopo la recita evito di riportarle…

Cosa ti auguri per il futuro?Mi auguro per prima cosa la salute e poi di ambientarmi bene in Francia e, magari, di costruire qualcosa di concreto con la mia compagna.

Cosa consigli a chi volesse avvicinarsi a questo mondo?Forse non è nel mio carattere l’abitudine di dare consigli ma posso riportare l’esperienza del mio percorso: studio ferreo, un’immensa passione, tanta volontà, umiltà e determinazione, cercando di crescere sempre nel rispetto di sé stessi e degli altri.