Nel romanzo di Vittorio Di Rocco, vita, sogni e danza s’intrecciano per regalare emozioni
Da Fossano al resto del Mondo, una vita per l’arte, raccontata con maestria, dal ballerino e coreografo nato all’ombra del castello degli Acaja
Fossanese di nascita e cittadino del Mondo per professione. Vittorio Di Rocco, ballerino e coreografo di fama internazionale dopo anni nel mondo dello spettacolo ha ripreso in mano il libro che aveva nel cassetto per far conoscere la sua storia.
La storia di un uomo che ha dedicato la sua vita all’arte tra vittorie e momenti bui come solo questo bellissimo quanto difficile mondo sa alternare.
Da queste riflessioni intime e profonde è nato il romanzo “Se mi addormento mi tieni per mano?” pubblicato a fine maggio 2022 e attualmente di disponibile su Amazon.
Un romanzo d’esordio affascinate nel quale ricordi, sogni e vita reale si abbracciano in una sorta di danza di emozioni arricchite da una piacevole ironia capace di alleggerire la narrazione.
Sensazioni intense, a tratti drammatiche, vissute profondamente come solo un’animad’artista sa fare.
“Dopo anni all’estero sono tornato nella mia Fossano. La mia carrierami aveva portato per lunghi anni fuori dall’Italia – spiega lo scrittore -. Da sempre sono incline all’arte e tutto ciò che entra sotto pelle regalandoci emozioni vere. La danza, la musica e la scrittura. Un’inclinazione che sicuramente ho ereditato da mia madre Ada Firino, poetessa ed organizzatrice di eventi culturali, in provincia di Cuneo”.
“Credo di essere sempre stato un sognatore – aggiunge Vittorio -. In una tranquilla Fossano, ben lontana dalla frenesia e dalle tante opportunità che può offrire una città metropolitana non ho mai smesso di sognare un grande futuro nel mondo della danza”.
Un obiettivo che ha raggiunto grazie alla sua grande forza di volontà e tenacia, combattendo pregiudizi e luoghi comuni duri a morire. Un cammino tortuoso e prevalentemente in salita, durante il quale la mamma l’ha sempre sostenuto e incoraggiato.
“Certo mio papà avrebbe preferito facessi il calciatore – sottolinea lo scrittore -, ma la mia strada era già tracciata, era il mio destino. Ben presto quindi ho capito che avrei dovuto lasciare l’Italia per realizzare il mio sogno e, giunto a Cannes ho ricevuto la mia prima formazione professionale.
Continua Vittorio: “Anni fa, quasi quindici, quando iniziai a scrivere questo libro, lo feci con l’innocente intraprendenza che si ha a vent’anni. Quella che ti fa credere che, nella vita, nulla sia impossibile. Io andavo comunque verso i trentacinque e non mi ero mai accorto, sino ad oggi, che il tempo passava, inesorabile, malgrado tutto. Cominciai a scrivere sul mio cellulare, durante i miei viaggi di lavoro, quando mi spostavo in treno in lungo e in largo per l’Italia o all’estero.
Gran parte di questo libro è stato scritto così, sugli appunti del mio telefono e lì rimase per parecchi anni, fino a quando, un giorno, lo feci leggere ad una persona che, con il mio stesso entusiasmo di allora, mi disse: “Questa storia andrebbe raccontata!”. “Era quello che volevo fare all’epoca. Poi, sai… il tempo passa e le cose, a noi preziose, restano nascoste nei cassetti e lì dimenticate.” risposi. Ma Stefania, la mia compagna, quando dopo svariate settimane ancora non mi vedeva all’opera, ebbe la costanza di insistere e fu così che una mattina nuvolosa di circa tre anni fa, nella mia mansarda mi rimisi a scrivere. Ripresi tutti i miei appunti dal mio cellulare, li misi in ordine cronologico, li rilessi e li riscrissi tutti uno dopo l’altro”.
Spiega Di Rocco: “In questo periodo l’atmosfera di casa mia era magica. Quando guardavo fuori dai miei abbaini, tra una pausa e l’altra, osservavo le torri del castello degli Acaja, che imponenti, mi riportavano a quando ero bambino. Insieme ai miei amici, credendo ci fossero delle catacombe sotto al castello, passavamo i pomeriggi a cercarne l’accesso.
Ed è qui, nella mia mansarda a Fossano, la mia città natale, che decisi di riscrivere tutto il libro e ripartire dal principio, cioè dal giorno della mia nascita.
Lo riscrissi per ben tre volte, perché non ero mai contento, non ero soddisfatto ed essendo anche uno scrittore alle prime armi, commisi svariati errori che mi obbligavano ogni volta a rimettermi in questione. Purtroppo, posso essere molto testardo e quando mi impunto non c’è niente e nessuno che può farmi indietreggiare. Ho fatto del mio difetto una virtù e non mi sono scoraggiato neanche quando ho realizzato, a libro finito, che Word non era esattamente il miglior programma da usare per scrivere libri. Non lo è per niente. Quindi, per la quarta volta ripresi tutto quanto e dopo aver studiato per alcuni mesi In Design (software professionale dedicato all’impaginazione di testi) importai il manoscritto e con amarezza dovetti sistemare tutti i problemi di formattazione e giustificazione testo che sarebbe stato impossibile fare prima”.
“Visto che non mi potevo permettere né un grafico, né un editor, studiai lo standard di impaginazione dei libri delle grandi case editrici per emulare a tutti gli effetti un libro professionale. Poi mi dedicai alla copertina – sottolinea lo scrittore -. Cosa tutt’altro che facile da realizzare perché ci sono regole ben precise da rispettare. Anche solo determinare lo spessore del dorso, che viene calcolato in base a quante pagine compongono il libro, può sembrare una cosa ovvia e banale, ma non lo é per niente. Può sembrare strano, ma forse la parte più semplice è quella dedicata alla scrittura. Se si scrive di getto, all’inizio, tutto scivola giù sul bianco della pagina senza molti sforzi. L’indomani però, quando si rilegge, bisogna essere forti e coraggiosi, perché in generale si è tentati di buttar via tutto e ripartire dall’inizio. Bisogna armarsi di santa pazienza e mettersi al lavoro per trasformare certi strafalcioni in frasi sensate e funzionali al racconto. Ed è così che piano piano, frase dopo frase, pagina dopo pagina sono riuscito a portare a termine questo mio progetto. Oggi credo che forse sia uno dei miei lavori meglio riusciti o quanto meno mi piace pensarla in questo modo visto il tempo e l’impegno che mi è costato”.
“Una volta finita la versione cartacea mi sono messo all’opera per capire come creare la versione ebook e in seguito ho dedicato parecchio tempo a studiare gli standard e i requisiti per poter caricare tutto su Amazon… e qui beh, cosa dire, mi sono di nuovo rimboccato le maniche, ho letto tutte le pagine informative e dopo alcune settimane e con l’aiuto di un bravo dottore ne sono venuto a galla.– scherza Vittorio -. Adesso il dottore è in cura, ma io ho finalmente pubblicato il mio romanzo”.
Vittorio Di Rocco nasce a Fossano in provincia di Cuneo il 21 Novembre 1971. Nel 1990 si diploma presso il Centre International de Danse Rosella Hightower a Cannes. Successivamente lavora come ballerino e coreografo a Limoges, Metz, Bordeaux, Nancy, Nice, Cannes, Parigi, Opera di Erfurt in Germania, Milano e Roma. Nel 2000 lavora con il Balletto di Losanna di Maurice Bejart. Dal 2013 al 2018 è co-produttore del progetto radiofonico AltroVerso, nato negli studi di Radio Onda Rossa, nel quartiere di San Lorenzo a Roma. Grazie a quest’esperienza si avvicinerà al mondo della musica underground, cominciando a realizzare le sue prime produzioni.