Approda in Slovenia e Austria la quinta avventura in solitaria di Giovanni Panzera
Il documentarista, ambasciatore del cicloturismo cuneese nel mondo, ha lasciato i Carpazi e i Tatra per raggiungere la Slovenia in alcune tappe dall’alto significato storico.
È ufficialmente cominciata l’avventura slovena della quinta edizione del progetto “Pedalando tra le aquile” che vede protagonista il documentarista e cicloamatore cuneese Giovanni Panzera. Dopo avere già scalato i Carpazi e i Monti Tatra, Giovanni è approdato nei giorni scorsi nel paese confinante con l’Italia.
La prima tappa slovena è quella del Loibl Pass, una salita non particolarmente impegnativa ma ricca di significato dal punto di vista storico. Questa strada e la galleria che unisce la Slovenia all’Austria infatti sono state costruite dai prigionieri del campo di concentramento di Mauthausen durante gli anni bui della seconda guerra mondiale. Una salita insomma, non comune per Giovanni “non mi è stato possibile non pensare alla fatica e alle pene che hanno sofferto quelle povere persone e transitare sotto quel tunnel, per me è stata una preghiera”.
Sempre in Slovenia Giovanni ha affrontato il Passo Vrsic che con i suoi 1611 metri è il passo stradale più alto della Slovenia, la strada ha complessivamente 50 tornanti, 24 in salita e 26 in discesa che si arrampicano attraverso lungo pendii panoramici. Caratteristica di questa strada è che ogni tornante in salita è ancora in pavè il che rende ancora più faticosa l’ascesa. Nota storica: questa strada è anche chiamata “strada russa” perché è stata costruita durante la prima guerra mondiale dai prigionieri di guerra russi. La strada più alta, senza però avere sbocco è quella che conduce al Monte Mangart, 2055 metri. Questa vera e propria opera di ingegneria stradale, interamente asfaltata, conta 5 gallerie scavate nella roccia viva è lunga 11 km. e ha una pendenza media del 10% e in certi tratti sfiorano il 20%. Fino alla fine della seconda guerra mondiale si trovava in territorio italiano, la strada fu infatti costruita dall’esercito italiano per raggiungere la vetta del Monte Mangart, ottimo punto di osservazione.
Dopodiché Giovanni è approdato in Austria con altri nuovi obiettivi: il primo è stato il Grossglockner, la strada panoramica più bella e più alta d’Austria. Purtroppo una nuova perturbazione si è abbattuta su Giovanni, che ha dovuto dapprima fermarsi un giorno per i continui e violenti temporali poi, in un momento di apparente tregua ha affrontato i 16 km. che portano dapprima ai 2369 metri di Kaiser-Franz-Josef-Hohe. “Dopo tanta pioggia e freddo una breve schiarita mi ha permesso di vedere il ghiacciaio del Gorner e le vette circostanti. Anche qui ho potuto notare la grande regressione dei ghiacciai, completamente scoperti e privi di neve. Sempre continuando sulla strada alpina del Grossglockner ho raggiunto l’Hoctor Pass di 2504 metri e in seguito l’Edelweissspitze che con i suoi 2571 metri è il punto stradale più alto dell’intera Austria. Gli ultimi 2 km di questa strada sono completamente in pavè ed hanno pendenze del 15%. Questa strada, un prodigio di ingegneria, è stata dichiarata monumento nazionale. Da questo punto il panorama si apre a 360° su una trentina di vette che superano i 3000 metri”. Continua senza sosta, insomma, l’avventura di Giovanni dai Carpazi all’Alta Via del Sale, tra alcune delle bellezze naturalistiche più suggestive del continente.