Iniziata nel saluzzese la raccolta delle mele, il frutto più consumato in Italia
Il Piemonte al secondo posto dopo il Trentino. La produzione attesa per quest’anno è di 225 mila tonnellate, con un aumento del 20 per cento rispetto al 2021. La siccità sembra abbia addirittura migliorato il prodotto, rendendolo più dolce. Resta il problema dei braccianti.
È iniziata nel saluzzese la raccolta delle mele, in particolare della “gala”, una varietà precoce.
Produzione in crescita rispetto all’annata nera del 2021 e un’ottima qualità organolettica. Sembra che la siccità e il caldo abbiano addirittura migliorato il prodotto soprattutto sotto il profilo degli zuccheri, anche se “il colore è un po’ meno intenso”.
Nella Granda prosegue il trend di crescita degli impianti: +21% negli ultimi 5 anni. Il Piemonte è al secondo posto delle Regioni produttrici in Italia dopo il Trentino-Alto Adige. La produzione attesa quest’anno è di 225.000 tonnellate, con un +20% rispetto al 2021, quando, a causa del gelo, si era registrato un netto calo. A livello nazionale i quantitativi risultano sostanzialmente stabili.
Non si tratta di utilizzare il classico detto “Una mela al giorno leva il medico di torno” perché stiamo parlando del frutto più consumato nel nostro Paese. La nostra provincia vanta una produzione di eccellenza a marchio IGP e la Mela Rossa Cuneo fa segnare una progressiva espansione degli impianti con oltre 2.000 aziende frutticole coinvolte. La superficie dedicata è pari quasi 6mila ettari. (erano 4.912 nel 2017).
«Grandi attese per la raccolta 2022 – sostiene la Coldiretti – ma resta grave la mancanza di manodopera: troppo alto il costo del lavoro nelle nostre campagne. Un quadro di importante crescita e di grandi aspettative che rischia di andare in fumo».
«Oltre ai vincoli e alle lungaggini della burocrazia – precisa il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, – le aziende frutticole cuneesi sono penalizzate dalla concorrenza sleale di altri Paesi europei, dove le imprese non versano contributi per i primi 90 giorni di lavoro, e di altre Regioni italiane, considerate svantaggiate, dove il costo del lavoro è molto più basso e attira gli stagionali».
Intanto la giunta regionale ha stanziato 116 mila euro per le aziende interessate ad ottenere un contributo, tramite il Comune, per acquistare o noleggiare moduli abitativi da destinare alla ospitalità dei braccianti.
L’accoglienza dei lavoratori stagionali della frutta è coordinata grazie ad un Protocollo d’Intesa firmato a giugno in Prefettura che vede coinvolti, oltre alla stessa Prefettura, le forze dell’ordine e polizie locali, la Regione, la Provincia, le associazioni di categoria, la Caritas e i comuni di Busca, Costigliole, Cuneo, Lagnasco, Manta, Saluzzo, Savigliano, Scarnafigi, Tarantasca e Verzuolo.
A Lagnasco la struttura di piazza Sacchetto, realizzata lo scorso anno con un contributo ministeriale di oltre 90 mila euro, ha aperto i battenti a giugno. Può ospitare fino a 52 persone, capienza attualmente ridotta a 39 per le disposizioni anti Covid.