Caro energia, la cartiera Pirinoli di Roccavione costretta ad attivare la Cassa Integrazione
Fermata la produzione a seguito di un aumento dell’800% sulle bollette, che ammontano a 5 milioni di euro anziché 400mila come fino all’anno scorso.
È una situazione economica drammatica quella che stanno vivendo gli imprenditori a causa del continuo aumento dei costi dell’energia. A dimostrazione di questo fatto si pone la cartiera Pirinoli con sede a Roccavione. L’azienda, rinata come cooperativa nel 2015, quando i dipendenti l’avevano rilevata dai precedenti proprietari evitandole il fallimento, produce cartoncino per la grande distribuzione ed imballaggi.
Da qualche giorno a questa parte, è stata però costretta a fermare la produzione a causa di un vertiginoso aumento delle bollette del gas, che si aggira attorno al +800% rispetto al 2021. Se la bolletta dello scorso autunno recitava 400mila euro da pagare, quella di quest’anno arriva a sfiorare i 5 milioni per lo stesso quantitativo di gas utilizzato. Numeri insostenibili, che hanno costretto i vertici dell’azienda, su tutti il presidente Silvano Carletto, a sospendere il lavoro e a ricorrere alla Cassa Integrazione per i 90 dipendenti in organico. “Speriamo di ricorrere alla cassa integrazione il meno possibile, ma è chiaro che servono interventi e aiuti concreti” ha commentato lo stesso Carletto in proposito.
“Attorno alla cartiera ruota l’economia del territorio, con oltre 90 famiglie e altre 40 se contiamo l’indotto – sottolinea il responsabile territoriale di Legacoop Piemonte per Cuneo, Renzo Brussolo -. Chiediamo dunque una giusta attenzione verso le realtà economiche locali“. “Già nei mesi scorsi Legacoop ha messo in campo sia a livello regionale che nazionale diverse iniziative per venire incontro alle esigenze delle nostre imprese su un tema di cui si percepiva la gravità – evidenzia infine il presidente di Legacoop Piemonte Dimitri Buzio -. Oggi le cooperative sono messe di fronte a una condizione insostenibile se non si interviene prontamente”.
La situazione, insomma, è gravissima, con il caso della cartiera Pirinoli che non è affatto isolato, ma è seguito a ruota da decine e decine di attività, intente a fare i conti minuziosamente nella speranza di poter continuare a lavorare.