In Consiglio comunale a Cuneo battaglie su Piazza Europa e Ospedale
Approvati due ordini del giorno tra discussioni e accuse reciproche tra maggioranza e minoranza, ma alla fine i voti contrari sono stati meno di dieci
Secondo giorno del consiglio comunale di Cuneo ieri, 13 settembre. Erano in programma le questioni più scottanti in questo periodo, il parcheggio di Piazza Europa e il nuovo ospedale. Nel primo caso è stato proposto un ordine del giorno che chiedeva di presentare in Commissione il progetto definitivo ed esecutivo per la realizzazione del parcheggio interrato di Piazza Europa, assegnato alla società “Ai Engineering” di Torino, «per consentire di raccogliere informazioni e proposte di modifiche progettuali». La richiesta era firmata dal consiglieri comunali dei gruppi di opposizione “Cuneo per i Beni Comuni”, “Cuneo Mia”, Indipendenti Boselli Sindaco”, “SiAmo Cuneo”, “Lega Salvini Piemonte” e “Giorgi Meloni-Fratelli d’Italia”.
Le discussioni sono state lunghe e a tratti anche molto accese, con la ferma opposizione da parte delle minoranze che non vogliono a nessun costo il parcheggio nella piazza. Le frasi più ripetute sono state «il comune fa l’immobiliarista», «si tratta di speculazione edilizia». In fase di dichiarazioni di voto, il capogruppo PD Carmelo Noto è stato definito “Richelieu” da Beppe Lauria. Ha rincarato la dose il capogruppo Indipendenti Giancarlo Boselli che ha insistito sul fatto che la maggioranza non sarebbe stata compatta e che quindi si intendeva rinviare una discussione perché sicuri di andare in minoranza.
Noto ha risposto definendo il consigliere Boselli «il candidato sindaco non arrivato al ballottaggio» e questo ha provocato la reazione di Lauria nei confronti del presidente del consiglio Vernetti, reo di non difendere le minoranze. Poi si è finalmente arrivati alla votazione: 28 votanti, 21 favorevoli, 7 contrari.
È stato poi affrontato l’ordine del giorno che «impegna il sindaco a vigilare affinché la qualità delle prestazioni dell’ospedale di Cuneo mantenga i livelli di eccellenza che ad esso competono, facendosi parte attiva con la dirigenza dell’Azienda Sanitaria Ospedaliera “Santa Croce e Carle” e con l’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte», presentato dai consiglieri di maggioranza di “Cuneo Solidale Democratica”, “Crescere Insieme”, “Partito Democratico” e “Centro per Cuneo lista civica”.
La discussione è stata anche qui lunga e a tratti accesa, con i consiglieri che hanno perso di vista il fatto che la sanità è competenza regionale e non comunale e che quindi non è il sindaco che decide se costruire o non costruire un nuovo ospedale. Anche dal punto di vista della normativa, alcuni consiglieri hanno dimenticato che la gestione ospedaliera è ora in mano ad una Azienda che segue la normativa privatistica.
Come i nostri lettori sanno, è stata presentata una proposta da parte di un gruppo privato (di cui vi abbiamo reso conto qui) e adesso l’azienda ospedaliera deve scegliere se dare parere favorevole o contrario a questa proposta. Per giudicare le offerte di questo genere è prassi comune ricorrere con gara pubblica al servizio di assistenza finanziaria tecnica e legale (Advisory). La direzione Santa Croce e Carle in data 31 agosto ha pubblicato il bando in questo senso e la scadenza è fissata per le ore 16.00 del 26/09/22.
Anche in questo caso il consigliere Boselli ha espresso parere contrario «perché il Sindaco deve dirci quello che pensa e non aspettare che a dircelo sia una società di consulenza finanziaria».
La sindaca Patrizia Manassero ha replicato dicendo che ci sono delle normative e delle regole ma che non si può sempre rinviare. «L’advisor non decide, ma dà gli strumenti per decidere». «Non regaleremo spazio attraverso l’incertezza». «Se dovessi scegliere, cercherei fondi Inail e fondi pubblici perché vorrei l’ospedale domani e con fondi pubblici, ma non è così». «Abbiamo due opportunità, due percorsi di finanziamento diversi e la responsabilità di dare a Cuneo una nuova struttura. Volete perdere ancora 5 anni, che poi diventeranno 10, 15? Volete che tra vent’anni abbiamo ancora questo ospedale piccolo e non adeguato?». La votazione ha visto l’approvazione dell’ordine del giorno con 31 votanti, 25 favorevoli e 6 contrari.
Si tenga conto comunque che, mentre in altre regioni si costruiscono, in Piemonte gli ospedali sono fermi. A Novara la gara per il nuovo nosocomio è andata deserta; a Torino, per il Parco della Salute, tutte le imprese private si sono sfilate ed è rimasta solo più la INC Spa che fa capo al Gruppo Fininc della famiglia Dogliani, lo stesso della proposta di partenariato di Cuneo. Alessandria senza dubbio non partirà a breve.
A Cuneo, dopo il parere positivo dell’Ires e della Regione, si attende il pronunciamento dell’azienda ospedaliera che si vuole prima consultare con una società di consulenza. Con i tempi che corrono, con gli aumenti dell’energia elettrica e del gas, con i costi alle stelle, non è detto che le offerte dei privati non vengano ritirate. Per la gioia di quelli che la sindaca ha definito “frenatori”.