Le iniziative a sostegno di Julian Assange: una stele a Priero e un dibattito a Cuneo

21 settembre 2022 | 07:01
Share0
Le iniziative a sostegno di Julian Assange: una stele a Priero e un dibattito a Cuneo
La locandina dell’iniziativa a favore di Julian Assange
Le iniziative a sostegno di Julian Assange: una stele a Priero e un dibattito a Cuneo
Le iniziative a sostegno di Julian Assange: una stele a Priero e un dibattito a Cuneo

Sabato 1 ottobre a Priero si inaugura una stele per ricordare il giornalista australiano da anni imprigionato e che adesso rischia una condanna a 175 anni di carcere. In serata un dibattito a Cuneo presso l’Istituto Storico della Resistenza.

Sabato 1 ottobre Patrizia Barello, responsabile cuneese di Amnesty International, presiederà una conferenza sul fondatore di WikiLeaks dal titolo “L’incriminazione di Assange e l’attacco alla libertà di stampa”. Relatori saranno il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury, il sindaco di Priero Alessandro Ingaria, la giornalista d’inchiesta Stefania Maurizi, Maurizio Cont e Gianmarco Serra. L’evento avrà luogo a Cuneo in largo Barale 1, presso l’Istituto Storico della Resistenza.

Poche ore prima, nel pomeriggio con inizio alle 16,30, a Priero, sarà inaugurato un monumento, eretto sulla rotatoria della strada provinciale 55, dedicato al giornalista australiano, realizzato da Maurizio Cont e Gianmarco Serra e che consiste in una stele di ferro e plexiglass alto sette metri che simboleggia “una vita sospesa per la verità”.

Farà da accompagnamento musicale un’orchestrina denominata “Le malefatte dell’albero”, composta da cinque armoniche, tre xilofoni, quattro tamburi e otto “scuotitori a campana”, sotto la direzione del maestro Lorenzo Lustri. Al termine dell’inaugurazione è previsto un rinfresco nella sala dell’ex confraternita Santa Croce (che si trova nelle immediate vicinanze). «Una cerimonia insolita – spiegano gli organizzatori – come insolita è la vita del giornalista australiano. Nel 2006 Julian Assange ha lanciato un sito dove chiunque poteva denunciare, mantenendo l’anonimato più assoluto, gli illeciti di cui veniva a conoscenza. A causa di quanto pubblicato, Assange ha vissuto prima da uomo braccato, poi da confinato, ora da incarcerato in una severa prigione londinese costruita per punire i peggiori terroristi e i più pericolosi narcotrafficanti. Tutto questo per aver difeso il nostro diritto di sapere quello che fanno realmente i nostri governanti in nostro nome, in particolare gli illeciti che coprono con il Segreto di Stato per restare impuniti».

Fra i poteri di cui dispone la monarchia britannica c’è anche quello di concedere la grazia a persone condannate. Con la morte della Regina Elisabetta e l’insediamento di Re Carlo III, torna in auge il dibattito sul destino del fondatore di Wikileaks, rinchiuso dall’11 aprile 2019 nell’unità di massima sicurezza del carcere di Belmarsh, insieme a terroristi e stupratori, dopo essere stato arrestato a Londra a seguito dell’espulsione dall’ambasciata dell’Ecuador, che gli aveva garantito asilo per sette anni.

Nelle scorse settimane, il team legale del giornalista ha presentato ricorso all’Alta Corte britannica nel tentativo di contrastare l’estradizione di Assange negli Stati Uniti. Julian Assange rischia di scontare una pena detentiva di 175 anni in un carcere di massima sicurezza in USA. Di fatto si equipara il giornalismo ad un atto di spionaggio. Chi vorrà contribuire alle spese dei due eventi può partecipare a questo crowdfunding: https://www.gofundme.com/f/difendi-il-tuo-dirittodisapere