“Sula terra leggeri”: a Boves è tornata la festa del mondo equo e solidale

15 settembre 2022 | 12:06
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“Sula terra leggeri”: a Boves è tornata la festa del mondo equo e solidale
“Sula terra leggeri”: a Boves è tornata la festa del mondo equo e solidale
“Sula terra leggeri”: a Boves è tornata la festa del mondo equo e solidale
“Sula terra leggeri”: a Boves è tornata la festa del mondo equo e solidale
“Sula terra leggeri”: a Boves è tornata la festa del mondo equo e solidale
“Sula terra leggeri”: a Boves è tornata la festa del mondo equo e solidale

E’ la festa di tutto un mondo, non solo bovesano, di una parte della nostra società, che non rinuncia a pensare che vi possa essere più giustizia e solidarietà nel nostro futuro, un modo di vivere più sostenibile, una maggiore serenità

Con il titolo «Sulla terra leggeri», è tornata, dopo «pausa pandemica»,  alla terza edizione, l’EquoFestival, organizzato dalla «Bottega EquoSolidale Qui e Là» di Boves. È stata la festa di tutto un mondo, non solo bovesano, di una parte della nostra società, che non rinuncia a pensare che vi possa essere più giustizia e solidarietà nel nostro futuro, un modo di vivere più sostenibile, una maggiore serenità. Voleva essere «Un festival leggero (anzi, leggerissimo)».

È stato fissato per il 9, 10 ed 11 settembre all’Atlante dei suoni di Boves (Via Moschetti 15) con un programma ricco e variegato, adatto ad ogni età (in un fine settimana nel quale le iniziative non mancavano, a Boves e nei Comuni limitrofi). Ben si è vista una partecipazione che ha saputo coinvolgere giovani e giovanili…

È stato sostenuto dal Comune di Boves, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, da Emmaus, dalla Banca di Boves e dalla Sporta, Associazione di commercianti bovesana, con ingresso libero, aperitivi e pasti ad aiutare a far «quadrare i costi», come la vendita di vestiti, libri, abiti usati… Grandissima è stata la partecipazione sin dall’inaugurazione di venerdì sera 9.

Gli onori di casa son stati fatti dalla consigliera comunale Costanza Lerda, figura centrale a questa esperienza, sin dalla apertura della «bottega» (che le deve il nome), e da Franco Monnicchi, storico referente di «Emmaus», sempre vicino al «commercio equo», anche nei momenti difficili, pronto a sostenere. Neppure tristezza ha sollevato la notizia (già corsa nei giorni precedenti) della sostituzione, nel ruolo di responsabile, di Clara Daniela, che ha salutato con questa iniziativa.

Resta socia e volontaria, ma, semplicemente (con solo alcune, ovvie, lacrime), nel ottica di rinnovo e ricambio, ha deciso di «passare la mano», dopo diciassette anni in quella carica, alla bovesana Elisea Baudino, laureata in «Scienze della comunicazione», ventisei anni, come aveva lei quando ha cominciato.

Si è continuato con nuova sfilata di abiti «vintage» in collaborazione con Emmaus (regista Clara Daniele, che attualmente si occupa della nuova rivendita di abiti usati della Associazione a Mondovì, «Robe di Emmaus»), già applaudita in passato in Via Roma… Stavolta protagonisti son stati trentina di indossatrici ed indossatori, non professionali, ma simpatici e spontanei, ironici, divertenti e divertiti, di varie fasce d’età, rappresentativi di una società «aperta», multietnica, «inclusiva», sorridente, rispettosa di tutti, di ogni tendenza, anche sessuale. Monnicchi ha spiegato bene della metafora del recupero di abito specchio di quello delle persone (una delle tematiche sociali di Emmaus). Il «vintage» è sempre attuale, le «mode» ritornano, di generazione in generazione, il passato, con i suoi ideali, affascina sempre, e viene riproposto, par sempre «nuovo»…

La serata è terminata con la cena-degustazione proposta da BioEtik e la proiezione del Film «Cada Uma de Nos» («Ognun* di noi», il «rispetto di genere» fa sostituire con asterisco una «a» finale che forse non sarebbe fuori posto) di Olivia Ferrero, opera intensa, dura, sulla difficile realtà femminile, e «transfemminile» in Brasile (un Paese radicalmente diviso nelle sue posizioni politiche come quasi tutto questo attuale travagliato mondo, con le donne, i «trans», i «diversi», spesso oggetto di violenze e prevaricazione).
Il giorno dopo, nel tardo pomeriggio, l’appuntamento è stato con un aperitivo proposto da «Bottega Qui e là» e «Papavero Rosso», in compagnia della musica del «Sorry4thebass» («semi acustic duo»), simpatica coppia di cantante dalla stupenda voce ed ironico accompagnatore. Si è proseguito, all’imbrunire, nella frescura ormai quasi autunnale calata sul piazzale dell’Atlante, con la articolata proiezione di «Auroro Borealo», in arte «Libri brutti», titolare di blog, ricercatore di pubblicazioni «brutte», per contenuto o forma, o anche solo copertina. Acuta la sua osservazione che i «libri brutti» finiscano per illustrare meglio i tempi e la società in cui nascono. Il momento è stato introdotto da dialogo con la giovane giornalista locale Francesca Barbero… Si è terminato con il «silent party» (cuffie con tre possibili musiche).

Domenica saporitissimo e colorato è stato il «pranzo marocchino» (su prenotazione) preparato dalle donne della comunità bovesana proveniente dal Paese del Nord Africa, in collaborazione con «Qui e là». Il momento finale è stato con i laboratori per bambini sulla esposizione «Fair Trade for Future» che è stata visitabile durante tutto il corso del «Festival».