A Fossano la presentazione libro “Terzo settore ed enti pubblici nel sistema tributario”
Sabato 15 ottobre alle ore 10 presso la Chiesa del Gonfalone
Sabato 15 ottobre alle ore 10 a Fossano presso la Chiesa del Gonfalone (Largo Camilla Bonardi) si terrà la presentazione del volume “TERZO SETTORE ED ENTI PUBBLICI NEL SISTEMA TRIBUTARIO”, di Alberto Franco.
I Presidenti Dott. Gianfranco Mondino (Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano) e Dott. Antonio Miglio (Cassa di Risparmio di Fossano) e l’autore del volume, Prof. Alberto Franco, presenteranno il contesto normativo e tributario di riferimento e gli aggiornamenti introdotti dalla riforma del Terzo Settore.
Alberto Franco è Professore a contratto di Diritto Tributario presso l’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Management. Dottore commercialista e revisore legale, è autore di numerosi articoli pubblicazioni in materia di fiscalità e di Terzo settore.
E’ gradito un cenno di conferma (tel. 0172 6901 – mail fondazione@crfossano.it).
Nel libro si parla di Terzo settore ma come si definisce il Terzo settore, o settore no profit?
Ci spiega Alberto Franco: “Definire il Terzo settore è complesso, innanzitutto (e soprattutto) perché si deve fare i conti con un ambito solitamente tratteggiato “in negativo” rispetto ad altri due settori, ovverosia lo Stato ed il mercato; anche nell’espressione “no profit”, del resto, si può considerare che tale ambito viene definito per ciò che non è, ovverosia un settore in cui i soggetti che vi operano non hanno quale fine ultimo il conseguimento di un profitto, piuttosto che per ciò che è”.
Continua l’autore: “Ciò nonostante, ci sono sicuramente alcune caratteristiche tipiche del Terzo settore: ad esempio, tra le caratteristiche più evidenti ci sono le modalità di finanziamento, spesso basate su quote associative, donazioni e raccolte fondi, e chiaramente il tipo di attività svolte, che possono includere la filantropia, le attività religiose, attività che sono relative all’azione politica o ad altre libertà costituzionali che si sono sviluppate a partire dall’Illuminismo, o anche ad attività che consentono il risparmio di risorse pubbliche quali la sanità, i servizi sociali e i servizi scolastici ed educativi”.
Nel libro verrà inoltre sottolineato quali sono le specificità del Terzo settore rispetto all’impresa. “Nel “mondo” dell’attività d’impresa lo scopo solitamente è uno scopo lucrativo: un ente quale una società di persone o di capitali viene costituito sostanzialmente per creare ricchezza da distribuire ai soggetti partecipanti -. commenta Franco -. Al contrario, nel settore del no profit (e anche nel settore pubblico) le finalità e gli obiettivi degli enti che vi operano sono molto più variegati. Gli enti pubblici e del Terzo settore, infatti, hanno uno scopo ideale che è connotato essenzialmente dall’utilità sociale (soprattutto il Terzo settore) o dall’interesse generale (soprattutto il settore pubblico), ma è uno scopo che poi si declina in modalità molto differenti tra loro: organizzazioni di volontariato, associazioni sportive dilettantistiche, fondazioni, sono tutti soggetti che pur accomunati da uno scopo di utilità sociale possono avere obiettivi anche molto diversi da loro”.
“Il settore del no profit – aggiunge l’autore – sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti. Il cambiamento più significativo è senz’altro la riforma del 2017, che ha introdotto il Codice del Terzo settore e ha cambiato radicalmente le imprese sociali. Questa riforma ha il merito di mettere al passo la disciplina del no profit con il contesto socio-economico attuale, tuttavia non è ancora del tutto compiuta: il Registro unico nazionale del Terzo settore è entrato in vigore solamente da circa un anno, e ampie parti della parte fiscale della riforma non sono ancora entrate in vigore. Questo, a distanza di oltre cinque anni dai decreti legislativi del 2017, è inaccettabile, soprattutto per un settore che dà lavoro a moltissime persone”.
Ma come sono trattati dal punto di vista fiscale gli enti del Terzo settore?
Risponde Alberto Franco: “Sono trattati, specie a seguito della riforma, piuttosto bene, con diversi vantaggi ed agevolazioni dal punto di vista fiscale, anche se ovviamente ci sono ancora ampi margini di miglioramento. Questo trattamento di favore è assolutamente giustificato, del resto: gli enti del Terzo settore, attraverso la loro attività, fanno risparmiare significative risorse allo Stato ed agli enti pubblici, ed è giusto che abbiano una fiscalità di vantaggio proprio in ragione del loro ruolo a volte “di complemento”, se non di sostituzione, rispetto al settore pubblico”.
Sottolinea Franco: “Anche a seguito della riforma del 2017 e dei vari interventi legislativi vi sono una serie di agevolazioni, ad esempio in tema di raccolta fondi, che tuttavia a volte sono un po’ macchinose. Le norme, al fine di evitare abusi, molto spesso mettono dei “paletti” piuttosto stretti per poter beneficiare di queste agevolazioni. Mi chiedo però quale sarebbe il rischio se non ci fossero queste regole anche piuttosto rigide: probabilmente ci sarebbe una proliferazione di abusi. Tutto sommato, meglio avere dei confini, a patto ovviamente che siano semplici, chiari e non irragionevoli”.
Un interesse quello per il Terzo settore che da sempre accompagna la vita di Alberto Franco. “Per questo devo sicuramente ringraziare mio padre, Valter, commercialista in Fossano, che ha sempre assistito numerosi enti no profit del territorio. Lui mi ha educato innanzitutto con l’esempio, e mi ha sempre mostrato come anche noi professionisti (che solitamente abbiamo orari un po’ strani ed imprevedibili) possiamo, se non fare volontariato, contribuire comunque al buon andamento delle organizzazioni del no profit e a “fare bene il bene”, assistendo queste organizzazioni dal punto di vista contabile e fiscale. Anche questa variabile oggi è molto importante per far sì che una organizzazione di volontariato, un’associazione e così via si trovi nelle condizioni ottimali per poter operare bene sul territorio”.
Conclude Alberto Franco: “Nella mia attività di insegnamento universitario e nella professione ho poi avuto modo di occuparmi molto spesso della fiscalità del Terzo settore, anche assistendo importanti organizzazioni no profit che operano su tutto il territorio nazionale. È un ambito di attività molto interessante, e che può dare molte soddisfazioni, per cui lo consiglio molto anche ai ragazzi più giovani: a seguito della riforma del Terzo settore, ci sarà sicuramente bisogno di molte nuove figure professionali specializzate”.