Giuliana Dacasto, titolare della storica pellicceria di Alba, si è spenta in Burkina

13 ottobre 2022 | 07:03
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Giuliana Dacasto, titolare della storica pellicceria di Alba, si è spenta in Burkina
Giuliana Dacasto

«Nostra madre ha lasciato dietro di sé un’infinità di ricordi, ad Alba e in Burkina Faso. Era una donna estremamente creativa, con una personalità estrosa e accogliente verso le altre persone: una donna fuori dall’ordinario, che non passava inosservata».

Si è spenta lo scorso 5 ottobre in Burkina Faso all’età di 80 anni il Cavaliere della Repubblica Giuliana Dacasto, da sempre molto conosciuta ad Alba per la pellicceria in Corso Piave che portava il suo nome.

Nata nell’anno 1942, scoprì il Burkina Faso per la prima volta nel 1999 attraverso la cooperazione volontaria internazionale. Affascinata da quei luoghi decise di stabilirsi lì dal 2010.

Già nel 2004, durante i suoi brevi soggiorni nel paese africano, Giuliana ebbe l’idea di acquistare una villa per farne una casa di riposo con il marito. Con il tempo nasce in lei l’idea di trasformare la sua villa in una guest house, una delle prime guest house nel 2010 a Ouagadougou. Con l’aiuto di sua figlia, pubblica un annuncio su Internet. Contro ogni previsione, è travolta dalle richieste. La maggior parte dei suoi clienti proviene dai paesi vicini, dall’interno del Burkina, dall’America, dall’Australia, dall’Italia, ecc.

«Quello che mi piace qui è la leggerezza della vita, le cose non sono così importanti come in Europa. Siamo più calmi, se non possiamo fare qualcosa oggi, lo faremo domani», confida ad un’amica.
Rimasta vedova, torna in Italia due o tre volte l’anno ma ama sinceramente il Burkina Faso al punto da dire: «Voglio morire qui in Burkina e i miei figli lo sanno bene».

E i figli Andrea e Anna lo sanno bene e lasciano la loro testimonianza a Gazzetta d’Alba:«Nostra madre ha lasciato dietro di sé un’infinità di ricordi, ad Alba e in Burkina Faso. Era una donna estremamente creativa, con una personalità estrosa e accogliente verso le altre persone: una donna fuori dall’ordinario, che non passava inosservata».

«Alla sua veglia funebre – scrivono ancora i figli – hanno partecipato moltissime persone, che ci hanno raccontano come la “maison d’hôtes” fosse apprezzata prima di tutto per la personalità e per la presenza di nostra madre, che negli anni aveva continuato ad aiutare e sostenere la comunità locale a livello personale, non solo dal punto di vista materiale, ma anche con consigli, comprensione e vicinanza. Tutte le manifestazioni di affetto e di cordoglio che stiamo ricevendo in questi giorni, sia in Burkina che da Alba, ci confermato tutte queste sfaccettature della personalità di nostra madre e sono per noi molto preziosi».