Lo strano Natale della Granda: luci spente in quasi tutta la Provincia
Al momento tre delle “sette sorelle”, Fossano, Saluzzo e Savigliano, hanno annunciato che rinunceranno alle luminarie natalizie, così come deciso da tanti altri comuni più piccoli. Uniche eccezioni degne di nota, Cuneo ed Alba, nelle quali non mancheranno però modifiche nelle modalità.
Sarà un Natale all’insegna del risparmio energetico, quello che si appresta a vivere la Granda. Negli ultimi giorni, molti comuni della Provincia di Cuneo hanno annunciato che a causa del vertiginoso aumento dei costi dell’energia, per quest’anno rinunceranno alle pittoresche luminarie natalizie. Tra i comuni aderenti all’iniziativa anche alcune realtà piuttosto considerevoli, su tutte tre delle “sette sorelle”, Fossano, Savigliano e Saluzzo e Racconigi, oltre a decine di comuni più piccoli.
Una scelta dall’alto valore simbolico, in un inverno in cui la luce si annuncia come un lusso, ma anche di natura più spiccatamente economica per le amministrazioni, che potranno così risparmiare molto denaro. Ad oggi le uniche città grandi della provincia di Cuneo che non rinunceranno alle luminarie sarebbero il capoluogo ed Alba, anche se le luci si accenderanno con modalità molto diverse rispetto a quelle tradizionali. Le città si illumineranno più tardi la sera e si spegneranno durante la notte, prediligendo i led in favore delle lampadine ad incandescenza, molto più dispendiose in termini di consumo di energia. Inoltre, si illumineranno solo le aree centrali delle città, con particolare attenzione per le vie dello shopping, che si annuncia come sempre particolarmente fruttuoso nel periodo delle Feste. Una scelta, quella di Cuneo ed Alba, dettata anche alla protezione dell’indotto turistico che nel periodo festivo rappresenta un’importante risorsa per le città, senza ovviamente fare follie.
Insomma, quello 2022 sarà un Natale non extralarge dal punto di vista dell’illuminazione e dei colori. Dimentichiamoci, almeno per quest’anno le luci stetoscopiche e gli interi viali colorati, anche in quelle città dove l’aspetto illuminotecnico non sarà completamente abbandonato.