Anche il “Baron Litron” tra le canzoni del nuovo album di Francesco Guccini
Il mitico cantautore modenese ha inciso a sorpresa un nuovo album, dal titolo “Canzoni da intorto”, in cui canta canzoni significative per la sua crescita come musicista. Tra di esse anche la celebre ballata piemontese sul generale von Leutrum, morto a Cuneo.
C’è anche un po’ di Cuneo e di tradizione piemontese nell’ultimo album di Francesco Guccini, Canzoni da intorto uscito pochi giorni fa. Un progetto discografico a sorpresa, giunto a dieci anni esatti dal suo ritiro dalle scene (dopo l’album L’ultima Thule) e che si propone di dare una nuova veste alle canzoni che hanno formato musicalmente il Guccini bambino a Pavana, nell’Appennino Tosco-Emiliano e poi il giovane ancora sbarbato desideroso di fare della musica la sua professione.
Gli undici brani che costituiscono Canzoni da intorto, infatti, sono tutte canzoni, di estrazione popolare o d’autore, che Guccini desiderava incidere da decenni e che chi conosce bene il Maestrone sapeva già facessero parte del substrato culturale e musicale dell’artista di Pavana (come la ballata anarchica Nel fosco fin del secolo morente, che Guccini ha sempre definito come l’antesignana della sua Locomotiva). Tra le canzoni incise, spicca senza dubbio agli occhi dei cuneesi e dei piemontesi in generale, la traccia numero tre.
Guccini ha infatti riportato in auge la celeberrima ballata del Baron Litron, canzone popolare piemontese che fa riferimento alla morte, particolarmente sentita presso la corte sabauda, del generale Carlo Sigismondo von Leutrum, tedesco di origine ma piemontese d’adozione, avvenuta nel 1755 proprio a Cuneo. Nella ballata, da secoli popolarissima nella tradizione musicale piemontese e suonata da tutti i più importanti artisti della nostra Regione (su tutti Gipo Farassino), si insiste soprattutto sulla coerenza del barone, che anche sul letto di morte si rifiutò di convertirsi alla confessione cattolica per ragioni di comodo, rimanendo fedele alle sue origini. La canzone evidentemente ha avuto un ruolo importante nella tradizione musicale popolare anche al di fuori del Piemonte, dato che lo stesso Guccini l’ha inserita tra le canzoni fondamentali della sua storia totalmente emiliana.