Comitati pro Cuneo-Ventimiglia: “Cancellare una corsa vuol dire fare un passo indietro”

Diversi comitati e associazioni hanno espresso il proprio disappunto per la nuova decisione della Regione, in contrasto con l’ampliamento delle corse approvato in estate. Nuovi orari in vigore dal prossimo 11 dicembre.
Si arricchisce di un ulteriore capitolo la vicenda riguardante la tratta ferroviaria Cuneo-Ventimiglia, con particolare riferimento ai suoi orari. Dopo l’ottima notizia, almeno per i pendolari, dell’estate scorsa, quando erano state raddoppiate le corse tra il capoluogo della Granda e la Liguria, ora la Regione fa un deciso passo indietro, con i nuovi orari invernali che partiranno dal prossimo 11 dicembre. Diversi comitati e associazioni vicine e sostenitrici della ferrovia, si sono pertanto sentite in dovere di esprimere tutto il proprio disappunto per la decisione. Ecco la nota ufficiale.
“Ci eravamo veramente rallegrati a luglio di quest’anno quando finalmente erano state raddoppiate le coppie di corse tra Cuneo e Ventimiglia: quattro corse in partenza da Cuneo e quattro da Ventimiglia. Da anni era richiesto e quasi preteso un miglioramento del servizio su questa tratta, anni in cui sembrava veramente fossero ormai inutili, manifestazioni, firme e petizioni di cittadini, articoli di esperti di problemi ferroviari e di comitati. Neppure le 75.586 firme raccolte sotto l’egida del F.A.I. (Fondo Ambiente Italiano) sembravano smuovere più di tanto (a parte dichiarazioni formali quasi obbligate) i responsabili della definizione, della programmazione e dell’esecuzione del servizio ferroviario in Valle Roia, in primis la Regione Piemonte.
Gli orari comunque non erano del tutto soddisfacenti e non parevano rispondere a esigenze elementari di efficienza e di fruibilità della Linea alla luce dei disservizi che ne sarebbero derivati come evidenziato tempestivamente a luglio da alcune delle associazioni e dei comitati che firmano questo comunicato (l’inspiegabile intervallo di soli 40 minuti tra la prima e la seconda partenza da Cuneo alla mattina; l’assenza di treni per Ventimiglia da Cuneo dopo le 14.41; l’intervallo di circa un’ora intercorrente tra i primi due treni alla mattina da Ventimiglia; la mancanza di un treno alla mattina presto da Ventimiglia e uno nel – possibilmente – tardo pomeriggio da Cuneo). Tutte queste incongruenze erano veramente incomprensibili, come incomprensibili erano le giustificazioni addotte dalla Regione Piemonte per non adottare modifiche (pagare una notte a Ventimiglia a capotreno e macchinista; difficoltà, poi risultate inesistenti, da parte francese).
Negli ultimi giorni tuttavia sono cominciate a filtrare notizie sugli orari invernali in essere dall’11 dicembre che confermavano una partenza presto da Ventimiglia e una nel pomeriggio da Cuneo. Come risulta dal sito ufficiale di Trenitalia da tale data questi saranno i nuovi orari: da Cuneo partenze alle 6.41, 14.41 e 17.15; da Ventimiglia alle 6.19, 10.39 e 18.46. Quindi un treno presto da Ventimiglia e uno nel pomeriggio da Cuneo, ma purtroppo e vergognosamente sono state cancellate due corse: non più quattro coppie di corse tra Cuneo e Ventimiglia, ma tre, con un complessivo peggioramento del servizio. I liguri e i francesi sono finalmente un po’ più agevolati e possono passare qualche ora a Cuneo e poi ritornare in serata, mentre i cuneesi partono alle 6.41, arrivano a Ventimiglia alle 9.21 e – se non possono ripartire per Cuneo alle 10.39 – devono attendere fino alle 18.46 (487 minuti, cioè più di otto ore!) per ritornare a Cuneo.
Forse la Regione Piemonte ha tolto una coppia di treni per far fronte alle maggiori spese per effetto del “pernottamento” del personale a Ventimiglia. Questo risparmio (qualche migliaio di euro) è tuttavia certamente ben superiore al costo del “pernottamento” di due persone a Ventimiglia (qualche centinaio di euro per l’albergo e per l’eventuale indennità per “fuori sede”) e non possiamo non chiederci se è proprio necessario risparmiare qualcosa a prezzo di un evidente, insoddisfacente e sgraditissimo peggioramento del servizio. Né questo risparmio dovrebbe essere utilizzato per coprire i costi delle ipotizzate (o promesse) “navette” Limone-Tende-Limone, considerando che si dice che il loro costo dovrebbe essere a carico della Francia.
Non si comprende inoltre la cancellazione della quarta coppia di corse – da Cuneo alle 12.41 e da Ventimiglia alle 16.36 (peraltro tardiva nell’arrivo a Cuneo dieci minuti dopo la partenza di un treno per Torino…) – adducendone il motivo al rifiuto della SNCF all’estensione serale dell’orario di operatività della circolazione in Valle Roia: infatti la coppia di corse non più effettuata circola in orario pomeridiano e non ha nulla a che fare con un orario serale e in Valle Roia alla sera circolano (orario dall’11 dicembre prossimo) due treni, cioè quello in arrivo a Ventimiglia alle 20.05 da Cuneo e quello in arrivo a Limone alle 20.45 (il personale operativo della SNCF può quindi essere libero dal servizio dalle 20.45) e a Cuneo alle 21.19. Questa “fine orario” del personale bregliese della SNCF potrebbe anche rendere possibile un posticipo di 20÷30 minuti della partenza da Cuneo del treno previsto alle 17.15.
Quindi come si diceva all’inizio, due passi avanti e uno indietro. Crediamo fermamente che sia giunto il momento affinché tutte le amministrazioni dei Comuni sulla linea (liguri, francesi, piemontesi) si uniscano per uno scopo unico: salvare la linea. Chiediamo alle Regioni Liguria e Piemonte di formalizzare e sottoscrivere congiuntamente un documento che preveda una vera cooperazione con una Dichiarzione d’Intenti atta a soddisfare i bisogni reali dei territori. Con questo obiettivi dovrebbero chiedere ad alta voce di programmare orari normali con treni normali, senza penalizzare nessuna regione. Gli orari devono tenere conto delle esigenze di tutti i territori, senza privilegi per una zona rispetto ad altre e con servizi su tutta la linea, con giuste coincidenze. L’obiettivo deve essere l’aumento delle corse e non un arretramento e peggioramento con riduzioni”.