Per quale nazionale dei Mondiali di Qatar 2022 fanno il tifo i cuneesi?
In assenza dell’Italia, abbiamo deciso di fare un sondaggio tra gli appassionati di calcio della Granda per comprendere quale sia la rappresentativa che si annuncia più seguita. Domenica prossima pubblicheremo i risultati dell’indagine.
Domenica prossima si annuncia come una data storica per il calcio mondiale. Alle 17 del 20 novembre, infatti, prenderà il via il primo Campionato Mondiale di Calcio giocato in inverno, di scena in Qatar. Un Mondiale anomalo in tutti i sensi, soprattutto per la seconda assenza consecutiva della nostra nazionale (quattro volte campione del mondo, seconda solo al Brasile) che in primavera, nonostante la vittoria dell’Europeo soltanto l’anno scorso, non è riuscita a qualificarsi nei playoff (battuta dalla Macedonia del Nord). Abbiamo così pensato di creare un sondaggio da sottoporre ai cuneesi, in modo da capire quale sia la nazionale più sostenuta nella Granda. I dati raccolti verranno divulgati in un articolo ad hoc nella giornata di domenica, in occasione del match inaugurale della manifestazione tra il Qatar e l’Ecuador. È possibile votare il SONDAGGIO a questo link.
Un Mondiale che ha scatenato una miriade di polemiche, in primis per la scelta della sede ufficiale: uno grande poco meno del doppio della Provincia di Cuneo, immerso in uno dei deserti più torridi del pianeta e governato da petrodollari e sceicchi dai traffici tutt’altro che trasparenti. I rumors affermano che l’assegnazione dei Mondiali al Qatar da parte della Fifa sia arrivata a seguito di qualcosa come 300 milioni di dollari di tangenti, aspetto che da sempre fa discutere l’opinione pubblica. C’è poi la questione non trascurabile delle violazioni dei diritti umani. Alla costruzione degli stadi (sette su otto eretti appositamente per l’evento) hanno partecipato per lo più immigrati del sud-est asiatico, quasi tutti irregolari e costretti a lavorare in condizioni inqualificabili. Le statistiche parlano di oltre seimila decessi tra gli operai nella costruzione di impianti ed infrastrutture, anche se dall’organizzazione ne sono stati confermati “soltanto” una quarantina. Numeri agghiaccianti, che sembrano catapultare i lavoratori in un’altra epoca, ben lontana da quella che si vede scritta nelle decine di cartelloni pubblicitari che tappezzano la nazione in questi giorni. Le polemiche non mancano, dunque, anche se appaiono quasi sempre sterili ed ipocrite, perché alla fine nessuna delle nazionali qualificate ha davvero preso in considerazione l’ipotesi del boicottaggio, preferendo di gran lunga gli introiti, che si annunciano quanto mai faraonici, derivanti dai diritti televisivi e in premi dell’evento sportivo più seguito al mondo.
Venendo alle 32 qualificate, come già detto, mancano gli Azzurri di Roberto Mancini. Tuttavia i Mondiali restano un evento imperdibile per tutti gli appassionati di calcio, che sicuramente hanno già in mente una nazionale da sostenere e seguire in assenza dei campioni d’Europa in carica. D’altra parte lo spettacolo non mancherà: dalla Francia campione in carica all’ultima Argentina mondiale di Messi, dal Brasile come sempre favorito all’Inghilterra vice-campione d’Europa, fino alle possibili outsiders come il Portogallo di un Cristiano Ronaldo voglioso di riscatto, il Belgio di Lukaku e De Bruyne e la giovane Spagna di Luis Enrique.