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A Cuneo gli Stati Generali su salute e sicurezza sul lavoro

24 novembre 2022 | 08:11
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A Cuneo gli Stati Generali su salute e sicurezza sul lavoro
Davide Masera, Enrico Solavagione e Armando Dagna

L’iniziativa è dei sindacati confederali CGIL-CISL-UIL. Partecipano le istituzioni ai massimi livelli e 200 responsabili della sicurezza di altrettante aziende e imprese della provincia

Venerdì 25 novembre alle ore 9,30 presso il Centro Incontri della provincia di Cuneo in corso Dante 41 i sindacati confederali CGIL CISL e UIL hanno convocato gli “Stati generali sulla salute e sicurezza sul lavoro”. All’iniziativa parteciperanno 200 rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e inoltre hanno garantito la presenza il Presidente della Provincia, Ispettorato del Lavoro, Inail, Confcommercio, Confindustria, Confcooperative, Lega Coop, Confartigianato, Spresal Aslcn1, Spresal Aslcn2.

I segretari provinciali Davide Masera, Enrico Solavagione e Armando Dagna in una conferenza stampa di presentazione del convegno hanno rimarcato la situazione davvero difficile in cui si trovano ad operare. «In provincia di Cuneo – hanno sottolineato – nel 2021 ci sono stati 31 morti sul lavoro, e sono tantissimi. Si pensi che a Torino i morti nello stesso periodo sono stati 39, ma gli addetti in quella provincia sono quattro volte tanto. E sono in aumento anche gli infortuni e le malattie professionali: da gennaio a giugno 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, le denunce sono aumentate del 41 per cento, passando da 3.317 a 4.676».

«Gli “Stati Generali sulla sicurezza” perché abbiamo deciso di accendere i riflettori su questo fenomeno che ha raggiunto livelli davvero non più sostenibili. Abbiamo pensato di coinvolgere tutti i soggetti della parte imprenditoriale e delle istituzioni perché insieme si possa fare davvero qualcosa. Ed è una sfida importantissima. La nostra iniziativa dev’essere vista come un tendere la mano perché tutti quanti insieme si possa risolvere questo problema».

Masera, Solavagione e Dagna fanno anche proposte concrete: «Pensiamo innanzitutto che debba essere aumentato il personale nei servizi ispettivi e che i servizi ispettivi non si limitino solo ad avere come obiettivo quello sanzionatorio, ma che debbano avere invece l’obiettivo di supporto al fine preventivo verso aziende e lavoratori. Poi si deve portare avanti anche la sicurezza nei luoghi di lavoro come fatto culturale, in ogni ordine di scuola. Spiegare la questione della sicurezza sul lavoro in modo che tutti la percepiscano come assolutamente basilare e la facciano propria. Solo così si evitano i morti».