Biodigestore di Borgo San Dalmazzo, arrivano 13 milioni
Il progetto sarà finanziato con i Fondi del PNRR. In passato il biodigestore era stato avversato da molti e ancora oggi sono tanti i contrari
Il Biodigestore di Borgo San Dalmazzo è uno dei quattro progetti piemontesi per la gestione dei rifiuti urbani che si sono aggiudicati i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In Piemonte arrivano oltre 47 milioni di euro, sui 180 totali disponibili per l’area geografica del Nord; quelli per il Consorzio Ecologico Cuneese e più precisamente per il progetto della Acsr Spa saranno 12.581.000. Gli altri tre progetti piemontesi sono nel Tortonese e Acquese e nella provincia del Verbano Cusio Ossola.
Una nota della Regione Piemonte precisa che riguardano «la riqualificazione tecnologica dell’impianto di compostaggio esistente nel sito di Borgo San Dalmazzo che consente la produzione di biometano grazie all’inserimento di una sezione di digestione dei rifiuti organici da raccolta differenziata e degli sfalci del verde. L’iniziativa – continua la nota – costituisce un vero esempio di economia circolare con la messa in rete del biometano come carburante, potenzialmente a disposizione anche dei mezzi che effettuano pubblici servizi».
Ma in cosa consiste? In estrema sintesi, le centrali del biodigestore producono una fermentazione destinata a generare gas. Lo stesso viene poi collocato in vasche dove avviene la combustione. Il risultato è la produzione di energia per il riscaldamento o per autotrazione.
Come si ricorderà, sono state molte le discussioni in questi anni, anche accese. Ricordiamo ad esempio la raccolta di 2.200 firme che il comitato, di cui facevano parte anche la parlamentare Chiara Gribaudo, la sindaca di Roccavione Germana Avena e il consigliere comunale di Borgo, Mauro Fantino, hanno consegnato al presidente della provincia Federico Borgna nell’estate 2020 (leggi l’articolo).
I contrari al progetto biodigestore, da realizzare in località San Nicolao, sostenevano e forse ritengono ancora come si tratti di un progetto dal forte impatto ambientale, che le quantità di rifiuti che si intendono raccogliere sono sovradimensionate rispetto al territorio, che i rifiuti arriveranno anche da fuori provincia e da fuori regione. Borgo San Dalmazzo viene considerata «non baricentrica» e i contrari alla realizzazione contestano la scelta anche per le conseguenze sul piano turistico. E poi tra le tante motivazioni sostengono anche le questioni ambientali e di inquinamento dovute agli autocarri che trasporteranno i rifiuti in zona.
«Quello che abbiamo ottenuto – sottolinea invece Pier Giacomo Quiriti, presidente del Consorzio Ecologico Cuneese a proposito della notizia del finanziamento al nuovo biodigesatore – è un grande risultato in cui speravamo tutti ma di cui nessuno aveva la certezza. Sono soddisfattissimo che il progetto sia stato approvato, non era per nulla scontato ed è il giusto premio per quanti ci hanno creduto fin dal principio. Il merito va soprattutto all’Acsr Spa, che da anni lavora alla proposta di riqualificazione tecnologica dell’impianto di compostaggio esistente con la produzione di biometano. Il progetto ha un significato importante per il futuro del nostro territorio, soprattutto perché va a migliorare l’attuale situazione dal punto di vista ambientale. Ora dobbiamo lavorare bene per fare sì che la popolazione ne colga appieno lo spirito con cui è stato concepito. Fondamentale sarà avviare un confronto allargato nelle sedi opportune tra i 54 Comuni soci azionisti dell’Acsr Spa per arrivare ad una proposta condivisa sulla realizzazione dell’intervento».