A Sampeyre arriva la Baìo e a Casteldelfino apre l’Info Point sulla storica tradizione
Alfredo Philip: “Visto l’enorme interesse turistico della manifestazione diventa fondamentale prevedere una seria e corretta informazione.”
La Baìo ritorna dopo 6 anni in Valle Varaita con gli appuntamenti del 5, 12 e 16 febbraio. L’interesse per gli appassionati della tradizione e non solo cresce man mano che ci si avvicina alle tre date.
In onore di questa antica tradizione, la Pro loco di Casteldelfino coadiuvata da Alfredo Philip di Torrette (Casteldelfino), esperto di cultura occitana e autore del libro “Suggestioni in Alta Valle Varaita – 150 anni di immagini di una terra occitana“, ha organizzato per le giornate del 4 febbraio e dell’11 febbraio dalle ore 14 alle ore 19 un INFO POINT sulla Baìo di Sampeyre a Casteldelfino presso il Centro Polifunzionale Sportivo in via Circonvallazione. Ricordiamo che sarà possibile accedere all’evento solo su prenotazione inviando un’email a la.toureto@gmail.com
La pro loco Casteldelfino Viva, propone in entrambe le date una conferenza sul tema “La Baio tra rievocazione storica e…”
L’INFO POINT di Casteldelfino diventa l’occasione giusta per conoscere la tradizione della Baìo di Sampeyre, come si è tramandata nel tempo e come è cambiata attraverso le foto d’epoca e ripercorrendo decine e decine di anni attraverso questa manifestazione così sentita in Valle Varaita. Per l’occasione abbiamo intervistato l’autore Alfredo Philip de La Toureto.
Come mai ha deciso di aprire questo info point sulla Baìo a Casteldelfino?
“L’esigenza di creare questo info point per la Baìo di Sampeyre è nata perché ho notato una carenza di punti informativi che parlassero della tradizione legata a questa manifestazione. Credo che la conoscenza delle tradizioni sia un fattore aggiunto alla riuscita di questo grande e bellissimo evento.”
Cosa troveranno i visitatori al suo interno?
“Si parte da uno studio di Almerino De Angelis, che in quanto studioso è una sicurezza totale, che dalle foto del 1905 sarà in grado di mostrare che la tradizione è tutt’altro che ferma e si muove e va avanti continuamente.”
Cosa le piacerebbe trasmettere a coloro che parteciperanno?
“Vorrei trasmettere la cosa più difficile: la “la pèl de poulo” (pelle d’oca”) che si prova quando un’anziana ti guarda durante il corteo. Generalmente le signore ti guardano prima da dietro perché il personaggio va controllato sempre nella parte posteriore prima e poi davanti. C’è una certa complessità nel poter far percepire questo sentimento, è un po’ di magia. Ma ci proverò a donarlo ai visitatori.”
Molti turisti vengono a vedere la Baìo ogni 5 anni, quali valori, secondo lei, questa manifestazione trasmette?
“Attualmente è difficile da cogliere, ma mi piacerebbe che venisse trasmessa l’armonia. Nelle famiglie in lite, capitava che i litigi si fermassero nel periodo della Baìo, a significare che c’era qualcosa di più importante del litigio. La Baìo veniva prima di tutto, il resto poteva attendere.”
C’è stato un incontro a Venasca con l’intento di raccontare la tradizione della Baìo e ora tocca a Casteldelfino. L’importanza della conoscenza della tradizione, basata sullo studio storico, che ruolo pensi possa avere nell’evitare che il passaparola crei versioni distorte dell’evoluzione naturale di queste manifestazioni che fanno parte della popolazione?
“La cosa più importante è l’informazione. Un’informazione corretta può debellare un passaparola mal costruito o strumentale. Tuttavia, il passaparola ha il vantaggio di essere estremamente facile nella sua diffusione. Quello che voglio fare è cercare di essere un intermediario tra gli studi e le persone comuni che non li conoscono. Cercherò di spiegare in maniera semplice tutto ciò che è stata la tradizione della Baìo di Sampeyre.”
In queste ultime settimane il tema “tradizione” è stato un tema dibattuto, la tradizione è statica oppure è cambiata nel tempo? E se è cambiata ci puoi dire uno dei cambiamenti più grossi che ha subito?
“La tradizione è in evoluzione, lo è sempre stata e sempre lo sarà. Faccio alcuni esempi tra quelli più recenti: il cappello da bersagliere non esisteva prima del 1840 circa perché non c’erano i bersaglieri oppure il notevole cambiamento estetico degli Ouzouard dal 1905 ad oggi.
Non mi sorprenderebbe se in un futuro venissero introdotti anche gli smartphone, magari dal Viei e dalla Vieio, (che in pratica sono gli unici personaggi che interagiscono con il pubblico) possono assumere un carattere divertente scimiottando la realtà che viviamo. Nulla vieta che la tradizione possa attingere dalla vita quotidiana e non è qualcosa da rifiutare. Chi dice che la tradizione è statica NON LA CONOSCE, la tradizione è in continua evoluzione lenta e costante perché il mondo è così.”
Del caso delle sorelle violiniste Cesano che hanno chiesto di partecipare alla Baìo per carenza di violinisti della Valle Varaita. Lei cosa ne pensa?
“L’Abà Majour non aveva nessun diritto di proibire alle sorelle Cesano di suonare alla chiamata di Baìo. In quanto la Baìo non c’è ancora. Poi sul fare suonare le donne, discutiamone, ma serenamente. In tutti i casi io ero presente al ballo serale del Vilà quando Chiara Cesano al tempo credo quindicenne suonò con Franco Rubatto, probabilmente quattro Baìe fa. Quindi tutto diventa solo un discorso di dialogo.”
Per tutti gli amanti delle cinque Baìe di Sampeyre che vogliono saperne di più, l’invito è per sabato 4 febbraio e sabato 11 febbraio a Casteldelfino presso il centro polifunzionale Sportivo in via Circonvallazione.