Prima erano svizzeri e tedeschi, adesso arrivano i dollari degli americani
Gli statunitensi sono i nuovi abitanti dei casali delle Langhe. Lo scrive il Wall Street Journal che sostiene che sono attirati dai vigneti
Le Langhe fanno sognare ma una volta erano svizzeri e tedeschi, adesso sembra che a farla da padroni siano gli americani. Il famoso Wall Street Journal ha pubblicato un lungo servizio, firmato JS Marcus, con il quale si racconta delle nostre terre e di tutti i ricchi ospiti che stanno arrivando per viverci ma anche per speculazione. Il titolo può essere tradotto come «Gli acquirenti americani di seconde case si stanno riversando nella regione vinicola italiana», mentre il sommario recita: «Conosciuta per i suoi pregiati Barolo e i preziosi tartufi bianchi, la regione del Piemonte sta attirando coloro che cercano proprietà di vigneti». Lo si può leggere qui.
Il lungo servizio, con bellissime fotografie di Valeria Bismar, inizia raccontando di una coppia che si è trasferita nel 2021 a Milano dall’Upper West Side di New York City. Lei è insegnante e lui avvocato. Hanno trovato quello che stavano cercando a 90 minuti di distanza, nella patria del Barolo, «uno dei vini rossi più pregiati al mondo». La coppia, che ha due figlie adolescenti, ha pagato circa 510.000 dollari per la fattoria di 3.800 piedi quadrati su un terreno di 6,2 acri con un vigneto. Hanno in programma di spendere circa $ 160.000 per lavori di ristrutturazione.
L’articolo racconta poi che gli americani cercano immobili ma anche vigneti, ricordando che il Piemonte è anche la culla del movimento Slow Food e della ricerca dei tartufi e che dal 2014 è Patrimonio Unesco. Non poteva mancare una testimonianza di “chef” Enrico Crippa, che afferma di «annoverare ora un numero significativo di proprietari americani di seconde case tra i clienti abituali di Piazza Duomo, il suo ristorante tre stelle Michelin». Si parla anche del prezzo dei tartufi, che «possono costare più di $ 3.200 al chilo» e si continua sostenendo che «I commensali di Mr. Crippa’s Piazza Duomo possono abbinare piatti al tartufo bianco con rari vini Barolo in un menu stagionale che può costare fino a $ 1.200 o più a persona».
Poi si passa ai vigneti, che secondo l’autore del reportage sono «i più costosi in Italia» con prezzi che raggiungono gli 830.000 dollari per acro. «Le case tuttavia – scrive JS Marcus – sono in genere un vero affare rispetto a proprietà simili nei punti caldi enogastronomici della Toscana e dell’Umbria». Egli racconta di un broker assicurativo in pensione nato nel Regno Unito che nel 2012 ha acquistato, insieme con la moglie di origine francese, pagando l’equivalente di circa 1,02 milioni di dollari, una tenuta di 8,65 acri e poi hanno speso circa $ 255.000 per modernizzare la villa di 6.460 piedi quadrati della proprietà. Hanno aggiunto una nuova piscina all’aperto e piantato un vigneto di uva Dolcetto.
Si sottolinea anche che in poco tempo si raggiunge il mare e la montagna e che Milano e Torino sono un’ora di automobile e la Costa Azzurra a due. Si fa notare che il clima è anche in questa regione più caldo e che questo evento ha portato alla scarsità dei tartufi e nello stesso tempo a impiantare vigneti di Riesling, intervistando in proposito il giovane Gaja.
Insomma, un quadro a tutto tondo della situazione immobiliare, ma anche e soprattutto delle bellezze del paesaggio, della qualità della vita, del clima gradevole, della buona tavola e della possibilità di dedicarsi alla coltivazione della vite. Una bella pubblicità.