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La pandemia come la si è vissuta nelle residenze per anziani

8 febbraio 2023 | 09:40
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La pandemia come la si è vissuta nelle residenze per anziani
Da sinistra: il vescovo Derio Olivero e il giornalista Ezio Bernardi

Presentato martedì a Cuneo, alla presenza dei vescovi di Cuneo e di Pinerolo, il libro “Pneuma” di Carla Signori, che descrive il periodo di Covid-19 vissuto da ospiti e personale nelle RSA

È stato presentato ieri, martedì 7 febbraio, al cinema Lanteri il libro «Pneuma» (editore Effatà, 2022) scritto da Carla Signori. L’autrice, già direttrice della casa dell’Anziano di Pinerolo, ha scritto un diario del periodo della pandemia descrivendo con il cuore come lo si è vissuto nelle case di cura e nelle residenze sanitarie assistenziali.

L’occasione ha dato modo di parlare, oltre che del libro, anche dell’esperienza dei lavoratori delle RSA, direttori, infermieri, animatori, operatori socio sanitari ma anche degli “ospiti” o “residenti” come qualcuno li ha definiti. Erano presenti e hanno portato la loro testimonianza due simpatiche signore novantenni che hanno descritto cosa è successo nelle loro strutture e cosa non è successo.

Ne è venuto fuori un quadro che ha commosso i presenti, tra i quali il vescovo di Cuneo e Fossano, mons. Piero del Bosco che ha introdotto la serata e il vescovo di Pinerolo, mons. Derio Olivero, che ha scritto l’introduzione del libro e al quale sono toccate le conclusioni, oltre al giornalista Ezio Bernardi che ha condotto i lavori.

Si è ricordato il periodo che ha visto tanta sofferenza per anziani e per familiari, che ha comportato che anche i lavoratori si trovassero di colpo in una situazione mai neanche immaginata prima, con la necessità di inventarsi protocolli a tutela delle persone deboli e fragili loro affidate. Qualcuno ha anche lasciato la famiglia per trasferirsi nelle case di cura e rimanerci fino alla fine del periodo di lockdown per la paura di infettare, in famiglia e nel luogo di lavoro.

Si è notata anche la differenza tra ospedali, dove erano presenti medici e protocolli di comportamento, e piccole strutture come le case di riposo presenti in tutti i comuni della provincia, dove non c’è un medico al quale appoggiarti e dove tutti cercano di fare del loro meglio. È stata l’occasione per parlare soprattutto del periodo più buio e difficile che si sia forse mai vissuto dal Dopoguerra, una situazione che anche persone ottuagenarie non riuscivano a spiegare e ad accettare. Un periodo che si tende a rimuovere e a dimenticare, ma che forse ci sta insegnando ancora oggi cose importanti.