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Al Teatro Marenco di Ceva lo spettacolo di Giorgio Faletti con Chiara Buratti

5 marzo 2023 | 20:23
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Al Teatro Marenco di Ceva lo spettacolo di Giorgio Faletti con Chiara Buratti
Chiara Buratti

Uno spettacolo di parole e canzoni scritto dal noto scrittore italiano per l’attrice e cantante con regia di Fausto Brizzi e arrangiamenti musicali di Andrea Mirò

La stagione invernale del Teatro Marenco di Ceva continua giovedì 9 marzo alle 21 con lo spettacolo “L’ultimo giorno di sole” di Giorgio Faletti, con Chiara Buratti, regia di Fausto Brizzi, arrangiamenti musicali di Andrea Mirò, testi e musiche di Giorgio Faletti, aiuto alla regia e luci a cura di Tommaso Massimo Rotella, scene a cura di Francesco Fassone. Produzione Orlantibor di Roberta Bellesini Faletti.

Trama. “L’ultimo giorno di sole” è uno spettacolo di parole e canzoni scritto dal noto scrittore italiano Giorgio Faletti per l’attrice e cantante Chiara Buratti, con regia di Fausto Brizzi e arrangiamenti musicali di Andrea Mirò.  Un progetto fortemente voluto e portato a compimento da Giorgio poco prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2014.

Personaggio poliedrico ed eclettico, nel corso della sua vita Faletti ha saputo raggiungere il successo in campi diversi, dapprima come attore comico (è la punta di diamante degli “stand up comedians” della trasmissione culto Drive In), poi come cantante (secondo classificato e Premio della Critica al Festival di Sanremo 1994 con “Signor Tenente”) e autore di canzoni (per grandi nomi come Mina, Milva, Angelo Branduardi e molti altri) e infine come giallista: nel 2002 il suo primo thriller “Io uccido” diventa un caso letterario e, solo in Italia, arriva a vendere oltre 4 milioni di copie, rendendo Faletti lo scrittore italiano di maggior successo dopo Umberto Eco. I suoi romanzi vengono tradotti in 25 lingue e sono distribuiti in tutto il mondo, inclusi gli  Stati Uniti. Al momento è in fase di revisione un trattamento come serie tv di “Io uccido”, curato dallo sceneggiatore lo statunitense Anthony Cipriano (lo stesso di Bates Motel) e la produzione di Aurelio De Laurentiis.

La protagonista dello spettacolo è Linda (interpretata da Chiara Buratti), una donna che, di fronte all’annuncio di un’imminente catastrofe che colpirà il genere umano, mentre tutti fuggono alla ricerca di un improbabile luogo dove potersi salvare, decide di tornare nel paese dov’è nata. Nel chiedersi chi sarà quando tutto sarà finito, non si precipita avanti, ma preferisce guardarsi indietro. Racconta a se stessa e al mondo che scompare ciò che ha visto e chi ha incontrato, le cose che ha vissuto e quelle che ha sognato. E canta per esorcizzare il buio. O per accoglierlo nel modo migliore. Un “romanzo a teatro”: sette monologhi intrecciati a otto canzoni inedite compongono questo intenso, commovente lavoro, l’ultimo scaturito dalla sua fantasia irrefrenabile.

“L’ultimo giorno di sole” è stato l’ultimo progetto immaginato, creato, voluto e realizzato da lui “in toto”. A esso si è dedicato con passione per tutto il suo ultimo anno di vita, e l’ha pensato per l’attrice e cantante Chiara Buratti. Ha lavorato al testo dello spettacolo e alle canzoni con la sua voce in mente, costruendo il personaggio su di lei. Quando è arrivato il momento di dare una veste alle musiche, ha pensato a un’altra grande artista, Andrea Mirò, perché ha visto in lei una sensibilità vicina alla sua.  Giorgio avrebbe dovuto curare anche la regia, ma purtroppo non gli è stato possibile, e quindi il testimone è passato al suo amico Fausto Brizzi, regista con alle spalle diversi successi cinematografici, incluso “Notte prima degli esami” del 2006 per il quale Giorgio riceve la nomination ai David di Donatello.

“L’ultimo giorno di sole” ha debuttato nel 2015 al Teatro Alfieri di Asti, città natale di Faletti, in occasione del primo anniversario della sua scomparsa. Per l’occasione le canzoni dello spettacolo sono state pubblicate su cd da Nar International, mentre nel 2017 il testo è diventato un libro pubblicato da Baldini & Castoldi, entrando nella top ten dei più venduti. Per il Natale 2018 il volume è stato ristampato in una speciale edizione illustrata con quadri dell’autore, mentre nel maggio 2019 lo spettacolo è stato selezionato per la rassegna “In Scena! Italian Theatre Festival NY” facendo registrare due “sold out” all’auditorium Casa Italiana Zerilli-Marimò di Manhattan e allo storico Cherry Lane Theatre, alla presenza del Console Italiano.

“Vedere questo spettacolo è stato rigenerante. Un lavoro tagliente dove la storia, come l’Inferno di Dante, è composta di incontri andati male […] Lo spettacolo ti scuote e ti fa aprire gli occhi sulla possibilità di poter trovare la verità, se scavi a fondo, ti guardi intorno e scopri l’opportunità di poter viaggiare verso le stelle . La coraggiosa attrice Chiara Buratti ha una padronanza perfetta del testo…” (The Theatre Times, New York).

“Chiara Buratti interpreta Linda con solenne integrità […] Giorgio esamina la sua vita e gli eventi che l’hanno composta cercando un senso, infondendolo in questo spettacolo… e diventa toccante quando sentiamo la sua voce nell’ultimo brano” (The Front Row Center, New York, 4 stelle su 5).

“Chiara Buratti, l’attrice per la quale Faletti aveva scritto lo spettacolo, ha recitato e cantato la vita afferrata nell’ultimo tepore prima del buio: senza disperazione, con tenerezza, con lucida e calma coscienza, anticipando alle ore che precedono la fine la sincerità ormai immacolata delle lapidi di Lee Masters. […] La memoria non è un affastellarsi, è un rigenerarsi continuo, ogni ricordo germoglio d’un altro, fino a divampare nelle canzoni. […] Chiara Buratti, con la sua delicata e sferzante, ironica e talora sanguinante recitazione, con il suo canto limpido, non racconta vita, è quella vita, ricomposta e salvata. L’interminabile applauso finale, in piedi, è insieme affetto e ringraziamento per un’arte che tutti ha portato nel viaggio a ritroso, l’unico che inizia a rispondere al chi sarò in un’idea di eternità… (Marco Neirotti, La Stampa)

“Non si tratta affatto di uno spettacolo triste, perché Faletti era un artista che giocava molto con i contrasti: corteggiava la malinconia per arrivare alla risata e nella morte vedeva la vita…” (Eugenio Arcidiacono, Famiglia Cristiana)

“Sette monologhi e otto canzoni per imbastire uno spettacolo che scorre come un romanzo. […]. È una riflessione sulla vita e sul destino dell’uomo intrisa di profondo senso religioso, è una domanda sul significato dell’Eternità. […] I brani musicali della pièce […] sono ognuno diverso dall’altro: da Nemmeno un chilo, storia di una strana coppia osservata per strada, a Confessioni di un pianoforte, in cui lo strumento musicale diventa un personaggio quasi umano […]: canzoni delicate, ironiche, scanzonate, romantiche, con parole che colpiscono sempre nel segno, in un’alchimia destinata ad entrare subito in sintonia con il pubblico, nel solito stile allegro e malinconico di Faletti…” (Fulvio Fulvi, Avvenire)

Giorgio Faletti, nato ad Asti nel 1950, laureato in giurisprudenza, inizia la carriera come cabarettista nel locale milanese Derby negli anni 70. Nel 1983 partecipa al fianco di Raffaella Carrà in Pronto Raffaella, e nel 1985 è uno dei protagonisti del programma televisivo di Antonio Ricci Drive In. Partecipa inoltre ad altre trasmissioni di successo come Emilio e Fantastico. Si avvicina nel frattempo al mondo della musica e, dopo alcuni dischi, nel 1992 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo in coppia con Orietta Berti. Nel 1994 nuovamente al Festival di Sanremo si classifica al 2º posto sfiorando per una manciata di voti la vittoria e si aggiudica anche il Premio della Critica con la canzone Signor tenente ispirata alle stragi di Capàci e di via D’Amelio, e l’anno successivo torna con L’assurdo mestiere, uno dei suoi pezzi più belli. Come autore scrive per Mina, Milva, Angelo Branduardi e molti altri.

Nel 2002 la critica pubblicando il suo primo thriller Io uccido, e che vende più di quattro milioni di copie. Nel 2004 esce il secondo romanzo Niente di vero tranne gli occhi, ambientato a New York, con tre milioni e mezzo di copie. Il maestro del thriller Jeffery Deaver, ha detto di lui e del suo lavoro: “Uno come Faletti dalle mie parti si definisce “larger than life”, uno che diventerà leggenda”. Nel novembre del 2005 riceve dal Presidente della Repubblica il Premio De Sica per la Letteratura. Nel 2006 recita nel film Notte prima degli esami di Fausto Brizi e la sua interpretazione riceve la nomination al David di Donatello come migliore attore non protagonista.

Lo stesso anno pubblica Fuori da un evidente destino, ambientato in Arizona e in cui tra i protagonisti vi sono gli indiani Navajos, ai quali il romanzo è dedicato. I suoi libri sono tradotti in 25 lingue e pubblicati con grande successo, oltre che in tutti gli stati d’Europa, anche in Sud America, in Cina, in Giappone, in Russia e, a partire dal mese di marzo 2007, negli Stati Uniti e nei paesi di lingua anglosassone.

Nel 2008 pubblica la sua prima raccolta di racconti, intitolata Pochi inutili nascondigli, e l’anno successivo esce il suo quarto romanzo, Io sono Dio, nuovamente ambientato nella Grande Mela.  Recita nel film Baarìa di Giuseppe Tornatore e nel film Il sorteggio di Giacomo Campiotti dove interpreta il sindacalista Gino Siboni. Nell’ultimo trimestre del 2010 è stato pubblicato il suo sesto lavoro Appunti di un venditore di donne: primo romanzo dello scrittore ambientato in Italia (Milano) e subito in testa alle classifiche dei libri più venduti.

Raccolgono grandi riscontri i successivi Tre atti e due tempi e Da quando a ora (libro + cd), seguito da un tour teatrale con orchestra. Scomparso nel 2014, i suoi ultimi lavori “L’ultimo giorno di sole” e “La piuma” vengono pubblicati postumi.

Chiara Buratti, nata a Cento (Ferrara) ma astigiana di adozione, ha impostato il suo percorso artistico in tre diverse direzioni: attrice, conduttrice, giornalista. Come attrice si è divisa tra televisione (“Occhio a quei due” con Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti, “Così fan tutte” con Alessia Marcuzzi e “Un Posto al sole”), cinema (il cortometraggio “Veruska” con Giorgio Faletti, Teco Celio ed Elena Radonicich  per la regia di Lucio Pellegrini e un cameo ne “Il cuore altrove “di Pupi Avati), spot e soprattutto teatro: “La zia di Carlo” per la regia di Lando Buzzanca (160 repliche in due anni), “All’ombra dell’ultimo sole” (in scena per tre stagioni al Menotti di Milano), “Crazy little things called love”, diretto da Lillo (del celebre duo Lillo & Greg) e molti altri spettacoli. Dopo aver lavorato come presentatrice per Sky, da anni è uno dei volti di Rai Educational (oggi Rai Scuola), dove conduce “Memex – I luoghi della scienza”.

Biglietti singoli spettacoli

Platea € 20
Palco 2 posti € 30
Palco 3 posti € 45
Palco 4 posti € 60
Balconata e loggione € 15

Organizza l’associazione culturale In Quinta. Info e prenotazioni: ass.inquinta@gmail.com – tel. 338.5228451 e 0174.722338 – www.teatromarenco.it.