Il Comune di Borgo San Dalmazzo ricorrerà al TAR contro la realizzazione del biodigestore
La sindaca Robbione, il vicesindaco Imberti e quattro assessori hanno firmato il provvedimento che chiede l’annullamento della delibera del 17 febbraio scorso che prevede di utilizzare i fondi del Pnrr per la realizzazione del nuovo sistema di smaltimento dei rifiuti.
Borgo San Dalmazzo. Si arricchisce di un capitolo fondamentale la questione del nuovo Biodigestore da costruirsi in città con i fondi del Pnrr. La Giunta Comunale, infatti, con un documento ufficiale a firma della sindaca Roberta Robbione, della vicesindaca Clelia Imberti e degli assessori Fabio Armando, Armando Boaglio, Michela Galvagno e Francesco Rosato, ha deciso di richiedere al TAR l’annullamento della decisione.
La stessa era stata presa lo scorso 17 febbraio al termine dell’assemblea dell’Acsr, delegata dal Consorzio Ecologico Cuneese a gestire il finanziamento di 12.851.000 euro per la realizzazione del nuovo Biodigestore nell’area della ex discarica di San Nicolao, pur non tenendo conto dell’immediata opposizione del Comune di Borgo San Dalmazzo, che aveva discusso la questione nel Consiglio il giorno precedente. L’amministrazione borgarina ha però deciso di non arrendersi e di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale per richiedere l’annullamento della decisione presa lo scorso febbraio.
Tra le motivazioni addotte dalla sindaca e dai firmatari del documento si legge che il provvedimento del CEC sarebbe stato “adottato sulla base di motivazioni sostanzialmente economiche, fondate sulla analisi del Piano Economico Finanziario allegato al progetto dell’intervento e oggetto di opposte valutazioni in seno all’assemblea consorziale, mentre non abbia considerato alcun aspetto relativo alla ricaduta ambientale dell’investimento”. Lo stesso Consorzio non avrebbe poi “ tenuto conto della recente giurisprudenza amministrativa in materia di “impianti minimi”, la quale è orientata ad assegnare al mercato in libera concorrenza l’attività di trattamento dei rifiuti organici” e degli interessi della comunità insediata sul territorio nel quale dovrebbe essere realizzato l’impianto.
Pertanto, la sindaca Robbione ricorrerà al TAR per richiedere l’annullamento della decisione del Consorzio, con provvedimento immediatamente eseguibile dopo il favore unanime della Giunta, con votazione per alzata di mano. Nel documento del Comune si legge inoltre che la prima cittadina si impegnerà anche nella “discussione dell’argomento in seno agli organismi assembleari competenti (CEC e Acsr), riservandosi, all’esito di questa, ogni futura decisione in merito al ricorso“.