Cuneo, Radicali e +Europa presentano le proprie proposte a contrasto del proibizionismo e dello spaccio
Nel Piazzale della Libertà di fronte alla stazione, cuore del “Quadrilatero” oggetto di molte polemiche e fatti di cronaca riguardanti l’abuso di sostanze stupefacenti, gli esponenti dell’Associazione Gianfranco Donadei hanno esposto le loro strategie in proposito.
Cuneo. Si è tenuta oggi alle 16 nel Piazzale della Libertàdi fronte alla stazione la conferenza stampa dell’Associazione Radicali Cuneo – Gianfranco Donadei e +Europa Granda dedicata alle questioni della cannabis e dello spaccio di sostanze stupefacenti. Una location non casuale quella scelta dal segretario Filippo Blengino e dai suoi compagni di associazione, dato che la zona della stazione ferroviaria rappresenta il cuore del cosiddetto “Quadrilatero”, zona della città spesso soggetta a fatti di cronaca riguardanti il degrado sociale e oggetto di molte polemiche.
I radicali cuneesi, presenti con il segretario Blengino, con il portavoce di +Europa Granda Flavio Martino e con il responsabile provinciale della campagna “Cuneo Antipro” Giuseppe Fiorito, hanno voluto ribadire ancora una volta la loro posizione contro ogni forma di proibizionismo, che si è rivelato, secondo il loro punto di vista, sempre fallimentare nel risolvere concretamente i problemi sociali. “L’attuale approccio politico è totalmente fallimentare“, con Blengino che ha sottolineato quanto la legalizzazione della cannabis potrebbe contribuire a risolvere molti dei problemi legati allo spaccio e al degrado. “È dimostrato come i consumatori abituali di crack, in aumento nella nostra città come ha recentemente ammesso anche la sindaca Manassero, giungano ad assumere tale sostanza proprio su spinta da parte degli spacciatori di cannabis. Legalizzarla, vorrebbe dire raggiungere un maggior grado di legalità oltre che minori conseguenze dal punto di vista della dipendenza da altre droghe molto più pesanti della cannabis che, numeri alla mano, non uccide, a differenza di sostanze totalmente legali quali alcool e tabacco“.
I Radicali cuneesi chiedono dunque che Cuneo si schieri come città a favore della legalizzazione della cannabis, come hanno già fatto diversi altri comuni italiani (tra cui, su tutti, Milano) per poter portare concretamente la discussione in Parlamento, a seguito del mancato riconoscimento della validità delle firme raccolte nel referendum popolare dell’estate scorsa. Ma il problema dello spaccio ha delle conseguenze anche su altre questioni vitali per la città. In primis sulla vita notturna, potenzialmente alleata notevole per le casse cittadine. “A Cuneo serve un sindaco della notte e un tavolo comunale della movida. – ha ribadito Blengino – In questo modo si troverebbero facilmente le migliori soluzioni per incentivare sia gli esercizi commerciali della città sia la sana vita notturna. Serve una figura che possa essere di raccordo tra imprenditori, istituzioni e cittadini”. Collegata a quest’ultimo tema, la proposta dei radicali di fermare una volta per tutte le ordinanze antialcool, “che non hanno mai portato a risultati concreti, nonostante anche l’instaurazione di un ufficio della Polizia Municipale in Corso Giolitti“, ha commentato il segretario. In ultimo, i membri dell’Associazione Gianfranco Donadei hanno sostenuto anche la necessità di attuare politiche di riduzione del danno e di regolamentazione dell’uso di alcune sostanze pesanti, in modo da ridurre i rischi per la salute (su tutti quello persistente tra i dipendenti da stupefacenti dell’HIV), migliorare la sicurezza urbana e ridurre la mortalità dei tossicodipendenti. Un’operazione già portata avanti in molte città dell’Olanda, della Svizzera e della Germania.
Il responsabile del tavolo antiproibizionista dell’Associazione Giuseppe Fiorito ha infine ricordato che il prossimo ottobre gli stessi militanti radicali cuneesi porteranno avanti una nuova fiera della canapa per sensibilizzare sul lavoro che c’è dietro a tutto il comparto e che ad oggi viene fortemente contrastato dalle istituzioni.