Vigneti di champagne nell’Alta Langa e Roero?
La proposta, promossa e finanziata dalla Enrico Serafino di Canale, con la collaborazione di Regione Piemonte e scuola Enologica di Alba, potrebbe portare all’iscrizione nel 2027 del Pinot Meunier al catalogo viticolo regionale. Sperimentazione ad Alba e Cerretto Langhe
Vigneti di champagne nell’Alta Langa e Roero? E’ notizia di questi giorni che la cantina Enrico Serafino 1878 di Canale intende presentare ufficialmente la richiesta dell’iscrizione della varietà Pinot Meunier al catalogo viticolo regionale del Piemonte. Alla presentazione del progetto sperimentale, avvenuto a Canale, erano presenti l’assessore regionale Marco Protopapa, Antonella Germini dell’Istituto di Istruzione Superiore di Stato Umberto I di Alba, Andrea Cellino, funzionario regionale, Emanuele Fenocchio e Gianni Malerba.
Ma di cosa si tratta? Il Pinot Meunier (che tradotto significa Mugnaio) è un vitigno presente quasi esclusivamente in Francia, nella regione Champagne. E’ una delle varietà più utilizzate per la produzione di spumanti metodo classico a livello mondiale, ma qui in Piemonte non è riconosciuta e quindi di fatto proibita.
Il magnate americano Kile J. Krause, che ha acquistato dalla Campari per oltre sei milioni nel 2014 la Cantina Enrico Serafino, ha successivamente rilevato una quota di maggioranza della cantina Vietti di Castiglione Falletto (oltre al Parma Calcio) e ha interessi nella produzione e commercializzazione anche dei vini da bollicine. La guida essenziale ai vini d’Italia 2022 di Doctor Wine ha decretato l’Alta Langa 2008 riserva Zero140 della cantina Enrico Serafino come miglior spumante della penisola.
“Il Pinot Meunier è una delle varietà più utilizzate per la produzione di spumanti metodo classico a livello mondiale, ma attualmente vietata in Piemonte – afferma Nico Conta, presidente della Enrico Serafino -. Anche alla luce dello sviluppo della denominazione Alta Langa Docg, riservata esclusivamente al metodo classico, ci sembra importante dare alla nostra regione un’ulteriore opportunità di sviluppo”. L’investimento sarà interamente sostenuto dall’azienda che si farà anche carico di tutte le attività, dalla progettazione del vigneto sperimentale sino al risultato finale che sarà poi disponibile per tutti i viticoltori piemontesi.
La “Enrico Serafino 1878” ha coinvolto in questo progetto la Regione Piemonte, titolare delle competenze per quanto riguarda il catalogo viticolo, e l’Istituto di Istruzione Superiore di Stato Umberto I di Alba, quale “ente certificato di ricerca per la conduzione delle microvinificazioni sperimentali”.
Durante l’incontro l’assessore regionale Marco Protopapa ha sottolineato il coraggio di osare della Enrico Serafino: “Siamo abituati a stare tranquilli, a stare comodi perché sembra la via migliore. Ma questa non è la filosofia dell’azienda che ha nuove idee e azzardi, che è innovativa e vuole vedere se si può aprire una nuova strada. La Regione condivide questa visione di miglioramento continuo”.
Nel suo intervento tecnico, il dottor Cellino ha spiegato l’iter burocratico per l’iscrizione di un nuovo vitigno al catalogo viticolo regionale: raccolta dei dati sperimentali per almeno tre campagne agrarie, validazione, anche attraverso il tavolo vitivinicolo regionale e poi iscrizione “in osservazione” fino almeno al 2027.
Il dottor Malerba ha descritto i primi passi del processo, raccontando che nel corso del 2023 sono stati individuati due siti, uno ad Alba a 150 metri di altitudine, con esposizione a est, e uno a Cerretto Langhe a 520 metri, con esposizione a ovest, entrambi già piantati a Pinot Nero. Il primo, localizzato nei vigneti dell’istituto Enologico, fa parte degli impianti sperimentali degli inizi degli anni Novanta per il progetto Alta Langa; il secondo è di proprietà della Enrico Serafino ed è iscritto alla docg Alta Langa. Nel mese di giugno 2023 sono state innestate gemme di Pinot Meunier (clone Entav 865) provenienti da un vivaio francese specializzato nelle selezioni della Champagne.Si tratta di una scommessa, ma anche sulle sperimentazioni che si sono avute in Alta Langa molti erano gli scettici, eppure oggi i risultati si vedono abbondantemente.