“Allarme laicità”, Radicali Cuneo e +Europa consegnano il carbone al Comune
Filippo Blengino e Flavio Martino hanno lasciato un sacchetto pieno di carbone di fronte al cancello del Municipio per protestare contro la mancata istituzione di una sala del commiato e di altre questioni per cui combattono da diverso tempo, tra cui l’istituzione di un “sindaco della notte”.
Cuneo. Nella mattinata dell’Epifania il segretario dell’Associazione Radicali Cuneo Filippo Blengino e il portavoce di +Europa Cuneo Flavio Martino hanno consegnato al Comune di Cuneo un sacchetto pieno di carbone a causa dell’ “Allarme laicità” che gli stessi gruppi politici hanno riscontrato nell’attuale amministrazione comunale.
Le ragioni di tale mobilitazione vanno ricercate in alcune questioni per cui i radicali cuneesi si sono battuti negli ultimi anni. In primis la sala del commiato laico la cui istituzione anche nel Comune di Cuneo era stata definita prioritaria già tre anni fa, quando il sindaco era ancora Federico Borgna, soprattutto dopo la raccolta firme portata avanti proprio dall’Associazione Gianfranco Donadei e da +Europa e anche in virtù del fatto che altri comuni della Granda (Alba, Bra e Magliano Alpi, con Fossano che si è impegnata a realizzarne una) si siano già dotati di tale struttura in tempi non sospetti. Non dotare anche il capoluogo di una sala destinata ai commiati dei non credenti e dei diversamente credenti, in netta crescita anche a Cuneo, per i radicali cuneesi e +Europa rappresenta un errore madornale, dato che oggi quella più vicina ai cittadini cuneesi si trova a Magliano Alpi, come ricordato dallo stesso Martino nel suo intervento. Dall’ultima risposta della sindaca Manassero in proposito emerge come non siano ancora stati passi avanti in proposito e come essi ure sull’agennon siano nell’agenda futura del Comune.
Altre questioni su cui Blengino e Martino con il loro gesto di stamane vogliono chiedere chiarezza al Comune sono la donazione degli abeti alla Città del Vaticano e l’affidamento della Città di Cuneo nelle mani della Madonna della Riva, con la sindaca Manassero che ha partecipato alla messa del vescovo consegnando fiori con i colori della città lo scorso 28 maggio. Due provvedimenti legittimi, ma che rappresentano un problema di opportunità secondo i radicali, dato che si parla di istituzione che hanno la laicità nel proprio statuto. Infine, i radicali si sono dichiarati insoddisfatti circa le risposte date dall’amministrazione comunale riguardo alle due petizioni popolari sulla movida, ed in particolare sull’istituzione di un “sindaco della notte” e sulla democrazia diretta e i referendum popolari all’interno del Comune. La sindaca ha infatti ribadito come di fatto esista già un tavolo di confronto per la gestione della vita notturna della Città. Aspetto che i radicali e +Europa contestano, in quanto serve una figura intermedia, che possa dialogare con tutte le parti in causa (amministrazione, cittadini, esercenti e giovani) per trovare le migliori soluzioni per garantire una vita notturna che non spenga la città quando cala la notte (con un netto vantaggio anche dal punto di vista dell’attrattività turistica del capoluogo) pur garantendo la piena sicurezza di tutti, sul modello di altre città italiane tra cui, su tutte, Trento.
Per quanto riguarda la democrazia diretta, i radicali chiedono che il numero delle firme necessarie per portare avanti referendum popolari su determinate questioni interne al Comune venga abbassato in maniera proporzionale al numero degli abitanti del capoluogo. Ad oggi, infatti, per portare avanti proposte di questo tipo serve raccogliere un minimo di mille sottoscrizioni, solo 500 in meno rispetto a Torino, che però è sedici volte più grande di Cuneo. La sindaca ha risposto come il confronto coi cittadini sia fondamentale, ma che ritiene che la principale sede di discussione politica rimanga quella che avviene all’interno dalla sala consigliare, con gli amministratori e i consiglieri comunali che sono sempre pronti ad accogliere e a discutere ufficialmente le istanze portate avanti dai cittadini. Non ritiene necessario, dunque, un abbassamento di tale soglia, in una risposta giudicata insoddisfacente da Blengino e Martino.