“Caso Amicorti”: la direttrice artistica si difende, ma Striscia rincara la dose
Nel pomeriggio di ieri il videomessaggio di Ntrita Rossi, ma in serata il celebre tg satirico porta in tv altre persone che affermano di rivendicare crediti nei suoi confronti
Ha vissuto due nuovi capitoli, nella giornata di ieri (giovedì 18 gennaio), la “vicenda Amicorti” di cui si sta occupando la celebre trasmissione televisiva “Striscia La Notizia”. Nel pomeriggio, la direttrice artistica Ntrita Rossi ha diffuso via social un videomessaggio di quasi 6 minuti attraverso il quale ha esposto le argomentazioni in sua difesa. “Tutto il lavoro svolto in questi anni, non è mai stato retribuito, ma realizzato a titolo gratuito completamente”, dice Rossi che nel video si rivolte ripetutamente all’inviato di Striscia Max Laudadio chiedendogli quali verifiche abbia effettuato relativamente alle accuse che le vengono mosse.
Ma in serata, come annunciato, il tg satirico è tornato sulla questione portando la testimonianza di nuove persone che hanno affermato di rivendicare crediti nei confronti dell’associazione che gestisce la kermesse cinematografica. Tra questi il titolare dell’albergo Principe di Piemonte di Cuneo (1147 euro), una traduttrice sottotitolatrice di film (1359 euro), oltre all’attore ed ex vicedirettore artistico di Amicorti Luigi di Fiore (10 mila euro). Ha parlato anche quella che viene definita una persona molto vicina all’organizzatrice: “quando abbiamo iniziato, ci credevo ed ero vicepresidente della prima associazione. Poi visto che le cose stavano andando male, mi sono un po’ staccato… anche io nel mio piccolo ho contribuito e devo ancora vedere 3 mila euro”.
Infine, chiamato in causa nel videomessaggio da Ntrita Rossi e interpellato da Max Laudadio su un contributo non erogato dal Comune ad Amicorti, il sindaco Paolo Renaudi ha detto: “è stata presentata una domanda con incongruenze clamorose. Avevamo una richiesta di contributo su una manifestazione che palesava quasi 100 mila euro di passivo per cui abbiamo detto che non avremmo finanziato e non avremmo nemmeno concesso. Pochi giorni dopo è arrivata la risposta con il bilancio in pareggio: il patrocinio lo abbiamo concesso, ma ovviamente non abbiamo finanziato perchè era troppo pericolosa l’operazione”.