Cuneo Città Alpina non convince Boselli: “Bisogna lavorare su idee e progetti condivisi”
Il capogruppo degli Indipendenti in Consiglio Comunale critica in una nota il progetto lanciato dalla maggioranza, dichiarando che “Cuneo dovrebbe avere invece un’idea precisa del proprio ruolo”, guadagnandosi sul campo il ruolo di capoluogo alpino.
Cuneo. Non convince tutti il progetto Cuneo Città Alpina, che verrà inaugurato dalla sindaca Patrizia Manassero e dall’assessora alla Metro Montagna Sara Tomatisgiovedì 18 gennaio presso il Salone d’Onore del Comune. Il capogruppo degli Indipendenti in Consiglio Comunale Giancarlo Boselli, ha infatti espresso tutte le proprie perplessità sul progetto, così come lanciato dalla maggioranza, in una nota ufficiale.
“L’invito all’iniziativa sul progetto “Cuneo Città Alpina”, “vuole essere l’inizio della riscoperta della nostra anima condivisa per la città e le sue valli”. La Sindaca parla di percorso a tappe e cita Lewin “il tutto è più della somma delle sue parti” (ma sembra più farina dell’ufficio comunicazione che sua). L’Assessora Tomatis cerca invece di commuoverci dicendo che siamo tutti Città Alpina e che le piacerebbe che noi, abitanti di quest’area pedemontana e montana, ci riconoscessimo in questa formula. Insomma, la sensazione è davvero che giovedì non sapranno bene cosa dire di concreto. Venite tutti nel Salone d’Onore poi vediamo insieme cosa fare. Circola voce che la Manassero avrebbe addirittura intenzione di affidare un incarico esterno ad un esperto. Che pensi lui a cosa fare, come farlo in modo professionale lungo questo 2024.
Noi riteniamo che Cuneo dovrebbe avere invece un’idea precisa del proprio ruolo. Di come creare una forza compatta dell’ area vasta alpina che la circonda, mettendo a disposizione il proprio ruolo e peso di capoluogo. Per stringere la città e i comuni delle vallate in un patto d’azione, non solo per rivendicare con più forza e compattezza quanto necessario, dalla viabilità al trasporto ferroviario alla sanità. Per organizzare quest’area oltre i campanili, per offrire subito, con efficacia, quanto la ricchezza dei suoi territori e le sue tradizioni contengono. Per farlo bisogna lavorare su idee e progetti condivisi. Questo richiede impegno, pazienza e per la nostra città, la capacità di sapersi porre senza presunzione e arroganza, mantenendo la parola data (ricordate la vicenda biodigestore?) e non limitandosi a chiamare i comuni montani solo per evocare la montagna, per celebrarsi in manifestazioni di facciata. Inoltre, definirsi citta alpina sembra a tutti un’ ovvieta. Come lo sono Bolzano e Trento. Perché ti riconoscano il ruolo di capoluogo alpino bisogna invece guadagnarlo sul campo“.