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/Radicali cuneesi dopo un nuovo suicidio nel carcere di Cuneo: “Situazione al collasso, si deve intervenire”
17 gennaio 2024 | 11:31
I militanti dell’Associazione Gianfranco Donadei, da sempre attivi per migliorare le condizioni di vita dei detenuti, analizzano con preoccupazione una situazione che appare ormai come insostenibile.
Il 10 gennaio scorso una persona detenuta al Carcere di Cuneo si è tolta la vita. Un nuovo dramma che si inserisce all’interno di una tematica, quella del sovraffollamento delle carceri italiane, che appare come molto problematica, soprattutto negli ultimi anni. I militanti dell’Associazione Radicali Cuneo – Gianfranco Donadei, da sempre in prima linea nel far conoscere le condizioni di vita dei detenuti nelle carceri della Granda e non solo, cercando di sollecitare un cambiamento delle politiche istituzionali, hanno espresso tutto il loro rammarico e la loro preoccupazione in una nota ufficiale.
“Dopo due anni consecutivi con un numero record di persone recluse che si sono suicidate, il 2024 è iniziato con nuovi drammatici fatti che raccontano bene di un carcere sempre più fuori dall’alveo costituzionale. Con un tasso di sovraffollamento da capogiro, carenze croniche di agenti di Polizia Penitenziaria, educatori, medici e iniziative rieducative, nel 2024 i detenuti arriveranno a sfiorare le 67mila unità a fronte di 47mila posti. Tanto per intenderci, l’ultimo indulto risale al 2006, quando le carceri ospitavano 62.000 persone. A tutto ciò si aggiunga un allarme salute mentale, che abbiamo appurato nelle nostre visite anche al carcere di Cuneo ma che riguarda tutto il Paese: carenze di psichiatri, psicofarmaci che scorrono come fiumi con un utilizzo, in media, di cinque volte superiore rispetto all’esterno, impossibilità di trattare e gestire persone che avrebbero necessità di altre strutture e personale.
Servono interventi urgenti per una situazione al collasso; non bastano i proclami che finiscono solo con il peggiorare la situazione, o la creazione di nuovi reati. La proposta dell’on. Riccardo Magi sulle case di reinserimento sociale rappresenta un piccolo ma significativo passo in avanti, che deve portare ad una riforma strutturale e al progressivo smantellamento del sistema carcere per come lo intendiamo oggi. Altrimenti, inevitabilmente, nuove condanne da parte Corte Europea dei Diritti Umani non tarderanno ad arrivare”.