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La festa sociale del Gruppo Alpini di Peveragno

13 febbraio 2024 | 07:52
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La festa sociale del Gruppo Alpini di Peveragno

Quest’anno tal momento, itinerante, è stato tutto a Montefallonio, frazione dove è la sede del Grippo, nelle ex scuole, con la «Cerimonia del Ricordo» (ricordo dei Caduti e dei morti della frazione, intervento delle autorità, popolazione ed Associazioni invitati)

Il Gruppo Alpini di Peveragno (protagonista in tante iniziative), ha terminato il suo «Tesseramento 2024» la scorsa domenica 11 febbraio. Quest’anno tal momento, itinerante, è stato tutto a Montefallonio, frazione dove è la sede del Grippo, nelle ex scuole, con la «Cerimonia del Ricordo» (ricordo dei Caduti e dei morti della frazione, intervento delle autorità, popolazione ed Associazioni invitati).
Il ritrovo è stato con la solita, abbondante, «Colazione alpina». In mattinata ancora nuvolosa e freddina, ma senza la pioggia del giorno prima, ottima è stata la partecipazione. Si son contati ventina di gagliardetti (inclusi quelli peveragnesi di AVIS e Croce Rossa). Nessun Gruppo della zona, sin a Dronero ed alle Valli ha mancato di far arrivare rappresentanti. Si è partiti con «alzabandiera» davanti alla sede (la cerimonia è finita con l’ammainamento del vessillo nazionale, al solito), con «cerimoniere», al solito, Gabriele Macagno, ex ufficiale alpino. Presente era il Sindaco Paolo Renaudi, con Amministratori e gonfalone.
Il corteo si è fermato davanti alla lapide-cippo frazionale dei Caduti. Il capogruppo ha ricordato come sia stata l’ultimo manufatto del genere realizzato nel Comune, nel 1952. Ha rammentato i tanti «reduci» di quando era ragazzino, ora scomparsi, ed il dovere di conservarne la «memoria». Ha esternato la paura di vedere gli Alpini «estinguersi», ad ormai anni dalla fine della «leva obbligatori», con una Associazione che continua ad «invecchiare» come età media… Coraggio gli ha fatto il Sindaco, ricordando l’importanza sociale degli Alpini (alcuni componenti del Gruppo avevano la divisa gialla della Protezione Civile, di cui son innegabile «colonna portante»). Il Primo Cittadino ha fatto presente la speranza degli «Amici degli Alpini», ormai presenti in ogni Gruppo (e vi son anche le «Ferme brevi» ed i «professionisti»).
Ha ricordato l’encomiabile comportamento degli Alpini nelle guerre mondiali, Russia inclusa… Saluto ha portato Vittorino Rosso, vicepresidente vicario della Sezione, iscritto di Alba-Roero. Si è ricordata la recente morte, a centodue anni, del cuneese Giuseppe Falco, «Nonno Beppe», uno degli ultimi reduci di guerra (altro resta a Carmagnola, Giovanni Alutto, di ben centosette anni). Macagno ha letto i nomi dei Caduti sulla lapide. La «Messa (Grande) in suffragio dei Soci defunti», nella chiesetta gremita, con bravissima «cantoria», assente il generale e cappellano alpino bovesano don Mauro Capello, per altro impegno, è stata celebrata da don Giuseppe Pellegrino, ospite della «Casa del Clero» di Fontanelle, originario di Spinetta, stato parroco a Sambuco e San Rocco Castagnaretta.   Il «pranzo sociale» alla vicina (Via Valcucca 12) «Osteria della Badessa», per una giornata in amicizia ed allegria, ha raccolto ben ottantina di commensali, con tipico menù piemontese.