A Cuneo migliaia di partecipanti per la Fiaccolata della Libertà
Il tradizionale appuntamento, quest’anno particolarmente sentito a partire dagli interventi istituzionali, ha visto il corteo partire dal Parco della Resistenza, procedere attraverso Corso Dante e Piazza Galimberti e giungere in Piazza Virginio.
Cuneo. Si è tenuto questa sera il tradizionale appuntamento della Fiaccolata della Libertà, manifestazione che tutti gli anni dà il la alle celebrazioni della Festa della Liberazione. Migliaia i partecipanti di quest’anno, che si sono radunati presso il Parco della Resistenza, dove si sono tenuti i discorsi istituzionali, per poi marciare attraverso Corso Dante, Corso Nizza, Piazza Galimberti e Via Roma, fino ad approdare in Piazza Virginio.
L’appuntamento di quest’anno è parso come particolarmente sentito sia presso i partecipanti che presso le figure istituzionali, che nei loro interventi hanno ribadito la loro contrarietà all’ormai cronica difficoltà degli esponenti del governo a dichiararsi antifascisti. “Non dobbiamo avere paura di usare questa parola“, ha dichiarato all’inizio della serata Gigi Garelli, “la Resistenza è nata qua ed è sempre attuale ovunque si lotti contro l’oppressione, il razzismo, la violazione dei diritti”. Dello stesso avviso anche la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero, che si è dichiarata contenta della partecipazione di molti membri della giunta e del Consiglio Comunale e che ha ricordato le parole pronunciate un anno esatto fa al Teatro Toselli dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Cuneo è la città della Costituzione. Alla memoria delle sue vittime e sofferenze la Repubblica si inchina”. La prima cittadina ci ha poi tenuto a ricordare specialmente le staffette partigiane Anita Barbero e Margherita Barale, alla quale è stata recentemente intitolata la nuova sede dell’Anpi cuneese, oltre a Duccio Galimberti e a Sandro Delmastro, nell’ottantesimo anniversario del suo assassinio. Ha infine rivolto un pensiero alle elezioni europee del prossimo giugno, invitando la cittadinanza a votare per “non vanificare quanto realizzato dai nostri partigiani“.
Ha poi parlato Beatrice Verri della Fondazione Nuto Revelli, che si è dichiarata inquietata dai tanti segnali di oscurantismo in atto oggi in Italia: “Questi anni Venti mi sembrano sempre più simili, sotto molti aspetti, ai tragici anni Venti del Novecento. Dobbiamo stare all’erta, come ci dimostrano anche le parole della “Badoglieide“, canzone scritta dallo stesso Revelli che domani verrà cantata a Paraloup. Ancora più inquietata dal contesto generale della nostra democrazia si è dichiarata la deputata cuneese e vicepresidente nazionale del Partito Democratico Chiara Gribaudo: “Per la prima volta dalla fine del governo nessun esponente del governo si è dichiarato antifascista. Questa cosa è gravissima, ma non è l’unica ingerenza a cui stiamo assistendo. Ad esempio si stanno utilizzando i decreti legge per ledere i diritti delle donne, come, su tutti, quello all’aborto“. La Gribaudo ha poi ribadito come il governo abbia intenzione di avvicinarsi sempre più al modello democratico dell’Ungheria, molto meno trasparente e liberale del nostro e come l’impegno delle istituzioni sia fondamentale ma non sufficiente: “Servono persone disposte a far valere i propri diritti attivamente, tutti i giorni. Proviamo a costruire un Paese diverso”.
Si è associata a quest’ultimo coro anche Claudia Bergia dell’Associazione Partigiana Ignazio Vian e del Centro Culturale Don Benevelli, che ha insistito anche sulla necessità di una stampa libera e indipendente, dopo i recenti fatti di cronaca riguardanti il servizio pubblico. A ribadire questi concetti ci ha pensato anche Paolo Allemano, presidente provinciale dell’Anpi, che ha concluso il suo intervento dichiarando come i partigiani, “pur non sapendo che cosa fosse la democrazia, ce l’hanno donata e noi non possiamo tradirli, dobbiamo proteggerla”. In conclusione hanno parlato anche Valentina Zenga del comitato Vivere la Costituzione e il professor Claudio Vercelli, docente di Studi Ebraici alla Limec (Scuola Superiore per Mediatori Linguistici) di Milano, che ha tenuto l’orazione finale che ogni anno precede l’avvio della fiaccolata. Durante la stessa, con l’accompagnamento musicale della banda musicale Duccio Galimberti, non sono mancati i classici cori di “Bella Ciao” e “Ora e sempre Resistenza”. Le celebrazioni cuneesi del 25 aprile sono dunque partite con il pienone anche quest’anno.