Casteldelfino approva il conto consuntivo 2023 che assorbe il disavanzo di amministrazione 2022

Il Sindaco Domenico Amorisco ha dichiarato: “Su richiesta della Corte dei Conti, il conto consuntivo 2022, con delibera C.C. n. 1 del 20/1/2024 è stato riapprovato con un disavanzo di € 5.136,33 e il suddetto disavanzo 2022 è stato ripianato con il suo totale assorbimento nel rendiconto 2023 che presenta, invece, un avanzo di amministrazione disponibile di € 25.206,39”.
Si è svolta sabato 27 aprile 2024 la riunione del Consiglio Comunale di Casteldelfino, convocato in sessione ordinaria con due argomenti all’ordine del giorno: l’approvazione del conto consuntivo 2023 e l’approvazione del PEF TARI per il 2024 e 2025. Il conto consuntivo 2023 è stato approvato con il voto favorevole dei sei consiglieri di maggioranza e l’astensione dell’unico consigliere di minoranza presente, mentre il PEF TARI per il 2024 e 2025 è stato approvato all’unanimità. Nell’illustrazione introduttiva della delibera di approvazione del conto consuntivo 2023. Il Sindaco Domenico Amorisco ha dichiarato: “Su richiesta della Corte dei Conti, il conto consuntivo 2022, con delibera C.C. n.1 del 20/1/2024 è stato riapprovato con un disavanzo di € 5.136,33 e il suddetto disavanzo 2022 è stato ripianato con il suo totale assorbimento nel rendiconto 2023 che presenta, invece, un avanzo di amministrazione disponibile di € 25.206,39”.
E infatti il conto consuntivo 2023 approvato si chiude con un risultato di amministrazione pari a € 175.535,67 con una disponibilità di € 25.206,39. Nella relazione introduttiva della delibera di approvazione del PEF TARI per il 2024 e 2025, invece, il Sindaco Domenico Amorisco ha sollevato il problema della perdita del potere decisionale da parte di tutti i piccoli comuni dichiarando: “Oggi i Comuni, a torto, da leggi dello Stato, sono stati privati dei loro poteri decisionali perché, per esempio, per l’approvvigionamento dell’acqua occorre aderire all’ATO che decide per proprio conto, per i servizi sociali occorre aderire al Consorzio “Monviso Solidale” che decide per proprio conto e, nel caso specifico della Tari (tassa rifiuti), occorre aderire allo CSEA che decide per proprio conto sia i servizi che per le tariffe. Ai Comuni incombe solo l’obbligo di approvare quanto deciso da questi organi esterni.
Si tratta di un problema vero e delicato che richiede una revisione integrale della legge comunale e provinciale, la famosa 267/2000, da tante parti preannunciata essere in corso a che, in realtà, non interessando le alte sfere della politica nazionale, viene sempre accantonata se non dimenticata. Staremo a vedere cosa succederà in futuro con la speranza che qualcuno ci pensi a ridare ai piccoli Comuni quel potere decisionale che ne giustifica la loro esistenza.”