La Camera dei Deputati “salva” la ministra Daniela Santanché
Respinta con 213 no contro 121 la mozione di sfiducia depositata nei giorni scorsi dal Movimento 5 Stelle contro l’attuale ministra del Turismo a seguito delle inchieste giudiziarie sulle sue attività imprenditoriali.
La mozione di sfiducia contro la ministra del Turismo Daniela Santanchè nei giorni scorsi dal Movimento 5 Stelle e sottoscritta da tutti i gruppi parlamentari di minoranza, è stata bocciata dalla Camera dei Deputati. Il voto dei parlamentari ha infatti visto prevalere i “no” (213) sui “sì” (121), con 3 deputati che si sono astenuti. Il voto si è quindi rivelato in piena linea con le aspettative della vigilia, con la maggioranza di governo che ha prevalso sui gruppi di minoranza anche grazie al voto contrario di Italia Viva, unico gruppo non di maggioranza a non aver firmato la mozione.
La mozione presentata dai 5 Stelle riguardava le inchieste giudiziarie concernenti l’attività imprenditoriale della ministra cuneese, che sono emerse la scorsa estate e hanno riguardato principalmente le attività dei gruppi Visibilia, Ki Group e Bioera. Se la stessa Santanchè fin dall’emergere delle prime accuse si era dichiarata vittima di una persecuzione mediatica e giudiziaria, definendosi per niente preoccupata dalla mozione di sfiducia votata oggi, le opposizioni hanno ribadito anche nella dichiarazione di voto odierna il loro parere circa le implicazioni politiche della vicenda, soprattutto alla luce dell’emergere di accuse più circostanziate circa l’utilizzo della cassa Covid, il mancato pagamento dei TFR ai propri dipendenti e i contenziosi con il fisco per tutto il corso dell’autunno e dell’inverno scorsi.
«Noi siamo qui per impedire che le istituzioni siano coinvolte in un processo che vede un ministro accusato di aver sottratto denaro pubblico in una fase difficile per il paese, Cosa può esserci di più grave, di più deprecabile da parte di una donna che ricopre un incarico pubblico?», ha dichiarato infatti la capogruppo del Partito Democratico alla Camera Chiara Braga, in parere concorde con quanto affermato stamane dai 5 Stelle. Diversa, ovviamente, la linea della maggioranza ed in particolare del gruppo di Fratelli d’Italia, il partito della Santnachè, con il capogruppo Tommaso Foti che ha parlato di faziosità contro la ministra, con le accuse dei 5 Stelle e delle opposizioni che non avrebbero nulla a che vedere con il ruolo istituzionale della stessa, ma un carattere prettamente giuridico.