“Quel profumo di rosa canina”: l’esordio letterario della cuneese Deborah Giraudo
Edito da Primalpe, il primo romanzo della giovane autrice di Borgo San Dalmazzo racconta di due adolescenti che iniziano un viaggio in una fuga dal mondo su montagne che ricordano le nostre valli con una vera e propria una missione da portare a termine, superando dolori e crisi personali che li aiuteranno a crescere
Due adolescenti che iniziano un viaggio in una fuga dal mondo su montagne che ricordano le nostre valli e la vicina Francia, con una vera e propria missione da portare a termine, superando dolori e crisi personali che li aiuteranno a crescere. Sono questi gli ingredienti di “Quel profumo di rosa canina”, primo romanzo scritto dalla giovane borgarina Deborah Giraudo, edito da Primalpe e disponibile da inizio aprile nelle librerie e negli store on line.
Deborah, classe 1996, da sempre amante della lettura e della natura, aveva in cantiere il suo romanzo sin dalla fine delle scuole medie con un obiettivo ben chiaro: vedere sugli scaffali delle librerie qualcosa di suo. “Leggevo tanto, e ho iniziato a pensare: perché non provare anche io a scrivere? La storia ha iniziato così a prendere forma all’età di 12-13 anni come bozza di una bambina, sviluppandosi nel tempo con alti e bassi: si è arricchita grazie alla mia frequentazione del liceo classico e alla mia voglia di leggere qualsiasi tipo di romanzo. Con l’università e i primi lavori, però, avevo poco tempo e l’ispirazione per scrivere sembrava essersi sopita. Ma alla fine del 2022, in un momento di cambiamento della mia vita professionale, la voglia e gli spunti per scrivere sono tornati, mi sono sentita nuovamente pronta, e nel giro di un anno ho concluso la mia storia. A dicembre 2023 ho presentato il testo alla casa editrice Primalpe e in poche settimane il libro è andato in stampa”.
Nelle 266 pagine di storia troviamo due giovanissimi personaggi: Kim, ragazzina amante della natura e degli animali, con un forte legame con la nonna (tratti che la stessa autrice definisce autobiografici), e Robin, suo compagno di avventura, in un viaggio sulle montagne e nei boschi che permetterà loro di imparare a gestire e superare i due diversi tipi di dolore che la vita ha messo sul loro cammino: per Kim la perdita di una persona cara e per Robin un grave problema di salute. La rosa canina e il suo profumo, che danno il titolo al libro, sono elementi ricorrenti durante tutta la storia, così come lo è la figura della ragazza con le trecce, che compare anche sulla copertina del libro. “La rosa canina è un fiore che nasce spontaneo, non curato, simbolo di Kim e del suo viaggio improvvisato – spiega Deborah. – Spero che il mio romanzo possa anche aiutare qualcuno, dandogli gli spunti necessari a superare situazioni complicate, come è stato per me. Spero anche che chi legge percepisca la bellezza e l’essenza della montagna, alla quale sono molto legata”.
Per la giovane scrittrice borgarina, dunque un sogno che si realizza: “Se ci sono riuscita è anche grazie al grande supporto che ho ricevuto da parte di tutta la mia famiglia, che mi ha costantemente spronata ad andare avanti e che mi ha anche aiutata nella fase di correzione della bozza. Un grazie particolare a mio padre, il mio primo lettore, a Primalpe che mi ha permesso di realizzare materialmente il mio libro accogliendo con entusiasmo il mio racconto e alla mia amica Silvia Sorasio che ha realizzato la copertina del libro cogliendo alla perfezione l’essenza del mio racconto”.“Quel profumo di rosa canina” verrà presentato dall’autrice nelle prossime settimane: le date degli incontri verranno man mano rese note da Deborah sui suoi profili social.