Villa Invernizzi, Sturlese: “Evidente il degrado anche dopo gli ultimi interventi”
Il consigliere comunale di Cuneo per i beni comuni torna ad interpellare la sindaca in nome di un restauro definitivo della villa dal grande storico-culturale per la città.
Cuneo. Il consigliere comunale di Cuneo per i beni comuni Ugo Sturlese torna ad interpellare la sindaca Patrizia Manassero riguardo alla questione del restauro di Villa Invernizzi. Lo fa dopo gli ultimi interventi di manutenzione dell’edificio messi in atto dall’amministrazione comunale nei giorni scorsi in particolare la riparazione del tetto del corpo maggiore dell’edificio (ma non del basso edificio adiacente sul lato Nord) e la rimozione dell’edera che ricopriva estesamente le pareti esterne (che ora evidenziano alcune sia pur limitate fenditure), lasciando peraltro nel piccolo cortile sul lato Est una catasta di tronchi.
Interventi che, secondo Sturlese, non sono assolutamente soddisfacenti, anche perché pochi giorni dopo gli stessi è stata rilevata una nuova rottura di una vetrata dell’edificio che permette nuovamente l’accesso alla villa da parte di sconosciuti per pernottamenti abusivi. Nonostante questi interventi, poi, Sturlese sottolinea come la vista dell’edificio suggerisca uno stabile di condizioni di parziale degrado, del quale non viene data alcuna indicazione neppure sintetica circa il valore storico-culturale e simbolico che esso rappresenta per la città e che lo rende meritevole di particolare tutela, come da prescrizione della Sovrintendenza ai Beni Culturali del Piemonte.
Siccome poi l’intervento di restauro dell’edificio, di proprietà del Comune al 98-99%, è stato inserito all’interno di un complesso intervento urbanistico (la Variante 35 al PRG) che richiederà molto tempo prima di essere messo in opera e completato e che da ormai alcuni anni il gruppo di minoranza, insieme al Comitato di Quartiere, alla direzione dell’Istituto Storico della Resistenza e ad alcune associazioni ambientaliste, è stato richiesto di intervenire al più presto per restaurare la villa, Sturlese chiede ufficialmente alla sindaca se non abbia intenzione di rivedere lo strumento di restauro in questione. Nella fattispecie si tratterebbe di esigere, da parte dell’amministrazione, il pagamento diretto degli oneri per opere di urbanizzazione sull’Area di Piazza Parri per oltre 1 milione e trecentomila euro, che andava “corrisposta all’atto dellaconcessione del permesso di costruire (come da normativa)” del primo lotto edificato da parte della Società concessionaria e in ogni caso negli anni successivi, essendo nel frattempo il Comune già intervenuto sull’Area in questione.
Sturlese interpella inoltre la sindaca per sapere se, al fine di impedire l’accesso ad estranei che possono contribuire al degrado dell’edificio o anche alla sua compromissione definitiva (vedi incendi avvenuti nel Palazzo Chiodo), non intendano mettere l’edificio in sicurezza circondandolo con la staccionata utilizzata comunemente per i lavori in corso. Desidera sapere infine se l’amministrazione non intenda informare i cittadini (con adeguata cartellonistica in loco) sulle finalità dell’intervento di conservazione della memoria storica resistenziale e antifascista, che costituisce il valore fondante e significante della nostra comunità, come ricordato dal Presidente della Repubblica nella sua recente visita.