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A Peveragno un primo incontro per realizzare un “Atlante toponomastico”

3 giugno 2024 | 18:03
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A Peveragno un primo incontro per realizzare un “Atlante toponomastico”

Il progetto verrà seguito dall’Università degli Studi Storici di Torino ed è basato sulla collaborazione di vari Enti tra i quali l’Assessorato alla Cultura ed Istruzione della Regione Piemonte

L’associazione peveragnese «Il Ricetto» esterna la sua soddisfazione per il primo incontro, sabato pomeriggio 25 maggio, dopo rinvio, nel Salone di Casa Ambrosino, per la realizzazione di, annunciato, «Atlante toponomastico». Il progetto verrà seguito dall’Università degli Studi Storici di Torino ed è basato sulla collaborazione di vari Enti tra i quali l’Assessorato alla Cultura ed Istruzione della Regione Piemonte. È stata presente la dottoressa Federica Cusan, capo-redattrice dell’Atlante Toponomastico del Piemonte Montano (ATPM), del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Torino (indisponibile la settimana prima per problemi di salute). Ha illustrato il progetto e spiegato come raccogliere ed inviare le informazioni.
«L’Università di Torino ha la responsabilità scientifica dell’Atlante, definisce i criteri di raccolta, di trascrizione ed elaborazione dei dati, si occupa della formazione dei ricercatori, della supervisione delle ricerche e della pubblicazione. L’Atlante è una raccolta sistematica dell’intera rete di nomi che gli uomini hanno dato, per distinguerli, ai luoghi grandi e piccoli del territorio in cui vivono, ancora in uso o comunque vivi nella memoria degli abitanti. I nomi vengono raccolti sul terreno, direttamente dalla voce dei nativi, portatori di un patrimonio di conoscenze prevalentemente orale che, a maggior ragione, rischia di andare perso. La ricerca richiede quindi la disponibilità di persone, i ricercatori, che si impegnino ad assumere i dati dagli informatori, per lo più persone anziane, pastori, cacciatori, escursionisti e quanti hanno a che fare con il territorio, lo frequentano e lo conoscono». Ovviamente la partecipazione non è stata oceanica, ma preparata ed interessata. Il lavoro di ricerca è di nicchia, richiede tempo ma più si tarda e più va perso questo patrimonio. È previsto un altro incontro tra «raccoglitori» per analizzare il metodo.