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I pendolari chiedono alla Regione di ritirare gli aumenti di luglio (o almeno di mitigarli)

27 giugno 2024 | 08:01
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I pendolari chiedono alla Regione di ritirare gli aumenti di luglio (o almeno di mitigarli)
Pendolari - Foto dal Web

Il Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile (Co.M.I.S.) che raggruppa i comitati dei pendolari delle maggiori linee del territorio, come la Cuneo-Torino, scrive in proposito: “Riteniamo tale provvedimento al momento inappropriato viste le difficoltà economiche delle famiglie alle prese quotidianamente con rincari ed aumenti delle spese”

Entra in vigore il 1° luglio l’aumento sui treni regionali e sui bus extraurbani deciso dall’Agenzia della mobilità piemontese a gennaio. Saranno più cari i biglietti e gli abbonamenti per i pendolari, secondo il principio dell’adeguamento delle tariffe all’inflazione, previsto da una legge regionale del 2013. A partire dal primo luglio prossimo perciò l’adeguamento sarà in media del 3,6% dopo quelli registrati negli ultimi due anni, pari al 5,45% nel 2022 e del 5,88% nel 2023, sulla base di una legge regionale del novembre 2013.

Il Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile (Co.M.I.S.) che raggruppa i comitati dei pendolari delle maggiori linee del territorio, come la Cuneo-Torino, scrive in proposito: «Riteniamo tale provvedimento al momento inappropriato viste le difficoltà economiche delle famiglie alle prese quotidianamente con rincari ed aumenti delle spese ma anche per il fatto che negli ultimi anni si è registrato un peggioramento generale della qualità dei servizi, fattore che ha suscitato un generale senso di indignazione da parte degli utenti e solo parzialmente bilanciato dall’introduzione di alcuni convogli ferroviari nuovi e da limitate riattivazioni di linee sospese. Ricordiamo infatti che in Piemonte persistono ancora pesanti tagli effettuati nel periodo Covid, anche su servizi molto utilizzati, frequenti ritardi, cancellazioni, limitazioni di percorso e talvolta convogli inadeguati al numero di passeggeri, a volte con bagni inutilizzabili e carrozze non adeguatamente pulite».

Ma questa non è la prima richiesta del Comitato di sospensione degli aumenti: «Ad una nostra precedente richiesta ci venne risposto che non sarebbe fattibile perché vincolato a livello normativo. Con stupore però apprendiamo che la vicina Regione Liguria ha deciso la “non applicazione dell’aumento previsto dal Contratto per gli abbonamenti mensili e annuali al fine di salvaguardare le esigenze dei pendolari”, prevedendo al contempo delle misure di controbilancio per garantire l’equilibrio del contratto. Analogo provvedimento fu adottato dalla Regione Calabria nel 2022. Ciò dimostra che la politica può agire in tal senso per una misura che riteniamo giusta ed evidentemente fattibile».

«Ricordiamo inoltre – sottolineano i rappresentanti dei pendolari – che è pendente presso il TAR il ricorso presentato da Federconsumatori Piemonte, insieme ad altre sigle, nei confronti del contratto per il Servizio Ferroviario Regionale, stipulato dalla Regione Piemonte con Trenitalia S.p.A.. Tra i punti contestati vi è proprio l’aumento automatico delle tariffe senza che queste siano legate alla qualità dell’offerta, l’inadeguatezza delle penali in caso di mancato raggiungimento degli standard di servizio ed altre clausole che non rispetterebbero i canoni previsti dalle delibere dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti.Lanciamo perciò un appello alla Regione Piemonte, in particolare al Presidente Alberto Cirio e all’Assessore ai trasporti Marco Gabusi, di recente riconfermati, per un intervento volto a mitigare questa situazione, percepita dall’utenza come spiacevole ed irragionevole, chiedendo un provvedimento urgente di sospensione degli aumenti approvati o per lo meno che questi vengano alleviati con l’introduzione di agevolazioni fiscali consistenti per gli abbonati, quali ad esempio detrazioni e/o sconti».