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Legambiente boccia con la Bandiera Nera la Pista Skiroll di Chiusa di Pesio

19 giugno 2024 | 08:14
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Legambiente boccia con la Bandiera Nera la Pista Skiroll di Chiusa di Pesio
La pista skiroll di Chiusa di Pesio

Secondo l’organizzazione ambientalista sono stati espropriati terreni agricoli prativi per realizzare un’opera che comporta un inaccettabile consumo di suolo e degrado del paesaggio

Legambiente ha assegnato una Bandiera Nera al Comune di Chiusa di Pesio per la pista di skiroll realizzata in Valle Pesio, definita “un vero e proprio scempio ambientale e paesaggistico, con esproprio e distruzione di suoli prativi in nome della pubblica utilità lungo la Valle Pesio al confine con il Parco Regionale Marguareis”.

Il progetto della pista skiroll è stato portato a termine nel 2023, lungo la valle Pesio. «Un nastro di asfalto rossastro – scrive Legambiente nella motivazione – che copre i campi per una lunghezza totale di quasi 3 Km».

Lo scopo del progetto era la realizzazione di un percorso ad anello utilizzabile per eventi, manifestazioni sportive o turistiche e passeggiate sul terreno suddetto, ripercorrendo sostanzialmente il tracciato che, nei mesi invernali, definisce la pista di sci di fondo. «Di fatto – scrive ancora Legambiente – tale progetto, definito “Percorso turistico”, risulta una pista per skiroll, con “sistemazione del fondo dell’intero tracciato (che verrà totalmente asfaltato), larghezza di corsia pari a 4 metri e lunghezza pari a circa 2,5 km. In nome della “pubblica utilità”, discutibilissima in questo caso, è stato possibile espropriare terreni agricoli prativi per realizzare un’opera che comporta un inaccettabile consumo di suolo e degrado del paesaggio, ben visibili anche dalla strada valliva che porta alla vicina e storica Certosa di Pesio e al confine con il Parco regionale Marguareis».

Legambiente sottolinea ancora che l’opera è stata realizzata anche con l’avvallo degli enti ed Amministrazioni competenti coinvolti: Provincia di Cuneo, Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio, Ente Parco Alpi Marittime, «le cui osservazioni e prescrizioni sono state di fatto marginali, non intaccando la sostanza del progetto. Se per un altro progetto condotto contestualmente nella stessa zona per sistemazione e messa in sicurezza di sentieri, operando con tecniche di ingegneria naturalistica, si legge “valle del Pesio, luogo di importanza ambientale e paesaggistica”, nel progetto in questione si nega di fatto tale considerazione devastando ambiente e paesaggio».

Altra considerazione che ha portato Legambiente alla decisione è il rapporto costi (economici e non) contro benefici che non giustifica l’opera. «In rapporto – conclude Legambiente – alla possibile utenza che non sarà numericamente elevata, in termini finanziari la pista di skiroll prevede una spesa di circa 900 mila euro di denaro pubblico (Regione Piemonte e Comune), senza contare i costi derivanti dalla perdita di servizi ecosistemici legati alla distruzione del suolo, quantificati da ISPRA fra 79000 e 97000 euro/anno per ettaro».