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Tettoia Vinaj, respinta la richiesta delle minoranze di una commissione d’inchiesta

14 giugno 2024 | 07:01
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Tettoia Vinaj, respinta la richiesta delle minoranze di una commissione d’inchiesta
Cuneo - Tettoia Vinaj

La sindaca definisce la questione «una iattura». Il secondo consiglio comunale straordinario si è concluso con il voto contrario di 20 consiglieri su 29 presenti

Si è tenuto ieri sera il consiglio comunale straordinario di Cuneo sulla questione dell’affitto della “Tettoia Vinaj” nella piazza Foro Boario e in particolare sulla richiesta di costituire una specifica Commissione Temporanea d’inchiesta sulla vicenda. Dopo una discussione di oltre due ore, con molti interventi, si è votato sull’ordine del giorno presentato da tutti i consiglieri di minoranza. Il documento è stato respinto con 29 presenti, 29 votanti, 9 favorevoli e 20 contrari.

Dunque nonostante il tanto acceso clamore sulla questione, la maggioranza cammina compatta e senza troppi tentennamenti. Dopo la notizia che lo studio legale Vittorio Barosio di Torino era stato esonerato e che il consigliere di opposizione Ugo Sturlese del gruppo “Cuneo per i beni comuni” aveva annunciato di voler presentare autonomamente un esposto alla Corte dei Conti per ”danno erariale”, lo scorso giovedì 6 giugno i locali sono stati ufficialmente restituiti al Comune a seguito del giudizio del Tribunale e questo sembra significare che ci sarà un nuovo contratto di locazione diretta tra amministrazione e Open Baladin Srl, anche se provvisorio, in attesa delle procedure di espletamento del bando pubblico per l’affidamento.

La sindaca Patrizia Manassero, intervenendo da remoto per dichiarazione di voto, ha definito la vicenda «un evento sfortunato, una iattura: abbiamo incontrato un operatore che non ha pagato i canoni concessori».

«Durante questa sindacatura – ha continuato – ci siamo posti l’obiettivo di non rimanere immobili mai, e abbiamo continuato a lavorare tenacemente per la restituzione dell’immobile, di quanto dovuto e per mantenere la vitalità di questa piazza. Il 6 giugno abbiamo ottenuto la restituzione dell’immobile che ci permette di subentrare nel rapporto e di tornare da subito ad avere il pagamento del canone. Abbiamo dato avvio alla procedura della gara per la concessione dello spazio che non è solo somministrazione ma anche animazione e abbiamo definito una ”situazione ponte” con la massima trasparenza»

La sindaca ha poi spiegato che il cambio dello studio legale è avvenuto successivamente al consiglio comunale, e che è stato affidato incarico allo studio Osborne e Clarke di Milano. Sulla questione di un accordo transattivo tra le parti di cui si è discusso nei corridoi (100mila euro da parte della società inadempiente e 300mila euro da parte della società Open Baladin) la sindaca è stata chiara: «Non c’erano i presupposti e non è mai partita una trattativa in merito, perché uno degli operatori coinvolti sarebbe stato un terzo non in causa (Open Baladin) e la relazione era invece tra Comune e Tettoia Vinaj».