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A Cuneo la maratona sulle carceri: “52 detenuti e 6 agenti suicidi da inizio anno”

9 luglio 2024 | 17:50
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A Cuneo la maratona sulle carceri: “52 detenuti e 6 agenti suicidi da inizio anno”
L'intervento di Bruno Mellano

Molto partecipato l’evento organizzato dalla sezione cuneese delle Camere Penali Vittorio Chiusano per richiamare l’attenzione sulla “condizione inumana dei detenuti e il degrado della realtà carceraria”

Cuneo. Decine di persone hanno assistito ieri (lunedì 8 luglio) alla “maratona oratoria” organizzata dalla sezione cuneese delle Camere Penali Vittorio Chiusano del Piemonte Occidentale e della Valle d’Aosta per per richiamare l’attenzione sulla “condizione inumana dei detenuti e il degrado della realtà carceraria”. Oltre a legali, giudici e comuni cittadini, davanti alla Libreria Stella Maris di via Felice Cavallotti erano presenti anche molti esponenti politici tra cui la neo consigliera regionale Giulia Marro, l’assessora comunale Paola Olivero e i consiglieri comunali Carlo Garavagno, Ugo Sturlese, Giancarlo Boselli, Paolo Armellini e Beppe Lauria.

Introdotti dalla presidente della sezione Dora Bissoni, si sono susseguiti gli interventi di molti relatori. Il garante regionale dei detenuti Bruno Mellano ha citato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che a marzo, ricevendo la Polizia penitenziaria, ha ribadito che quello del sovraffollamento carcerario è un problema da risolvere con urgenza. “Da gennaio a oggi in Italia sono già 52 (in media uno ogni 1200 dei circa 61 mila detenuti ndr) i suicidi di carcerati, ma ci sono stati anche 6 suicidi di agenti di polizia pentienziaria”, ha detto Mellano a testimoniare come il problema dell’invivibilità dell’ambiente carcerario non riguardi soltanto coloro i quali devono scontare un periodo di detenzione, ma anche chi è preposto al loro controllo. Mellano ha spiegato come i “gesti estremi’ vengano compiuti soprattutto all’inizio del periodo di detenzione (quando è più forte il peso della condanna) ma anche, paradossalmente, nel periodo finale. Quando si dovrebbe vedere la luce in fondo al tunnel, la mancanza di una rete sociale in grado di ri-accogliere adeguatamente la persona emerge in maniera tale da non far vedere, a qualcuno, altra strada che quella del suicidio. E, in tal senso, quello che stiamo vivendo, rischia davvero di essere un “Annus horribilis” “Nel 2024 – ha detto Mellano – si rischia purtroppo fortemente di superare il già infausto ‘record’ di 85 suicidi annui registratisi nel 2022″.

“Ogni anno spendiamo 3 miliardi circa per mantenere detenuti e detenenti – ha invece spiegato l’avvocato Davide Mosso. – Ogni carcerato costa circa 150 euro al giorno (a fronte di un costo materiale di 5-6 euro) ma il 70% di loro una volta uscito commetterà nuovamente un reato e vi farà ritorno. Se si riuscisse ad abbassare anche solo del 10% questa percentuale ci sarebbero trecento milioni di fondi pubblici all’anno in più da destinare ad altri ambiti come, ad esempio, quello della scuola”. L’avvocato Vittorio Sommacal ha invece sottolineato le difficoltà in ambito medico per chi vive un periodo di detenzione “anche solo per ottenere un antibiotico”. Drammatici infine anche i numeri relativi alla capacità degli istituti carcerari in rapporto al numero delle persone che “ospitano” visto che a fronte di oltre 61 mila detenuti in Italia sono solo 47 mila  i posti a disposizione nei penitenziari.