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“Ciascuna persona è un unicum con specifiche attitudini”: il focus di Confindustria Cuneo

24 luglio 2024 | 08:45
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“Ciascuna persona è un unicum con specifiche attitudini”: il focus di Confindustria Cuneo
Convegno di ieri in Confindustria
“Ciascuna persona è un unicum con specifiche attitudini”: il focus di Confindustria Cuneo
“Ciascuna persona è un unicum con specifiche attitudini”: il focus di Confindustria Cuneo

Convegno ieri nell’associazione degli imprenditori. Cresce l’attenzione nei confronti del capitale umano. E una ricerca dimostra che questo modello rafforza il valore delle imprese

In un’epoca ricca di incognite, la valorizzazione e il coinvolgimento del capitale umano giocano un ruolo sempre più decisivo. Lo sanno bene le aziende della provincia di Cuneo che da tempo hanno compreso quanto sia importante condividere valori e obiettivi con i propri lavoratori e lo ha ribadito anche il direttore generale di Confindustria Cuneo, Giuliana Cirio, nel convegno “Essere protagonisti: il coinvolgimento delle persone nell’attuazione degli obiettivi dell’impresa” che si è tenuto ieri in sala “Michele Ferrero”.

«Tra le tante rivoluzioni in corso c’è anche quella relativa al rapporto tra aziende e lavoratori – ha detto Giuliana Cirio . Si tratta di un processo che rende le nostre imprese ancora più consapevoli di un aspetto: la forza lavoro, a ogni livello, va intesa come un insieme di soggetti unici, nel vero senso della parola. Ciascuna persona è un unicum con specifiche attitudini, competenze, passioni e aspirazioni. Le risorse umane devono quindi trasformarsi in attentissimi osservatori delle dinamiche sociali, con un obiettivo: far sì che i valori di ogni persona coincidano con quelli dell’azienda, e viceversa».

Un concetto rimarcato da Carlo Baudena del Servizio Relazioni Industriali di Confindustria Cuneo, che ha dichiarato: «Per raggiungere gli obiettivi d’impresa la parola chiave deve essere, sempre di più, “protagonisti”, con il coinvolgimento delle persone che diventa la chiave di volta per fare la differenza».

Mariangela Calzati, Hr consultant, trainer e coach, a sua volta ha sostenuto: «Stiamo vivendo un momento di profondo cambiamento nell’ambito del quale i lavoratori percepiscono volatilità e incertezza. Una situazione che ha portato il 46% dei lavoratori italiani a cambiare lavoro negli ultimi dodici mesi o, comunque, a desiderare di farlo. Tutto questo con l’88% delle aziende che fatica a trovare persone e con il 54% delle offerte che viene rifiutato. Questo perché sono cambiate le aspirazioni. I lavoratori oggi cercano, nell’ordine: buon equilibrio tra occupazione e vita privata, atmosfera lavorativa piacevole, retribuzione e benefit interessanti, sicurezza del posto di lavoro e possibilità di crescita».

Sempre Calzati: «Chi si occupa di persone non deve assolutamente essere un burocrate, bensì un abilitatore capace di creare le condizioni per connettere, conversare, apprendere, produrre risultati e sapere, offrire possibilità».

L’efficacia di questo modello è stato sperimentato con successo in molte delle oltre 1.200 aziende associate a Confindustria Cuneo. «Da un sondaggio – sottolinea ancora Calzati – emerge che un’esperienza positiva dei dipendenti può migliorare le prestazioni del 26% e la fidelizzazione del 27%».

Un modello che si sta già sperimentando con successo nello stabilimento cuneese della Michelin. Lo ha rimarcato il responsabile delle Relazioni Umane Cristiano Tessarin: «Il cuore della nostra strategia sono le persone. È per questo che ogni nuova risorsa, qualsiasi sia il suo inquadramento, viene accolta con sei giorni di formazione e poi viene messa nelle condizioni perché possa crescere umanamente e sviluppare le proprie competenze. Ed è anche per questo che ogni anno realizziamo un’indagine per valutare il sentiment e il senso di appartenenza dei collaboratori. Se vogliamo che i lavoratori stiano bene, non bisogna imporre le condizioni dall’alto ma far sì che siano loro stessi a indicare la strada giusta da seguire».

Sono intervenuti Eusebio Busè di Femca-Cisl («Ogni cambiamento fa paura, soprattutto ai lavoratori, che da sempre sono in prima linea per l’azienda. Non bisogna mai dimenticarlo»), Ezio Chiapello di Filctem-Cgil («Siamo la voce dei lavoratori. Un buon accordo lo è solo quando tutte le parti sono un po’ scontente, perché ci si deve sempre andare incontro») e Davide Cravero di Uiltec-Uil («Lo stabilimento Michelin di Cuneo è in continua trasformazione: gli investimenti e le grandi produzioni contribuiscono ad accrescere la visione positiva dell’azienda»).