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Estate, tempo di bagni: ogni anno in Italia si contano 350 vittime di annegamento

25 luglio 2024 | 07:35
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Estate, tempo di bagni: ogni anno in Italia si contano 350 vittime di annegamento

I numeri forniti dall’Asl Cn2. I bambini sono particolarmente soggetti agli annegamenti: tra il 2019 e il 2021 l’Istat ha registrato una media di circa 41 decessi all’anno nella fascia di età 0-19 anni. Più dell’80% delle vittime sono maschi e il 47% ha meno di 15 anni

L’Azienda sanitaria CN2 ha preparato un’informativa che riporta importanti suggerimenti da seguire in occasione della frequentazione di piscine (comprese le piccole piscine gonfiabili) e luoghi di balneazione; sono suggerimenti che restano validi tutto l’anno anche in ambito domestico, per evitare incidenti pericolosi e spesso fatali dovuti ad atteggiamenti superficiali nella gestione del rapporto con l’acqua.

In tre punti sono stati riassunti tutti i concetti più importanti.

Raccomandazioni per Tutti: 1) Evita di tuffarti: in mare mosso, con forte risacca, da scogliere o in zone non sorvegliate. 2) Attenzione alla profondità: immergiti solo in acque di profondità adeguata. 3) Non nuotare subito dopo i pasti o una prolungata esposizione al sole. 4) Fiumi e laghi: sono più insidiosi del mare, presta maggiore attenzione.

Attenzione ai più Piccoli: 1) Sorveglianza costante: i bambini devono essere sempre sotto osservazione, sia dentro che fuori dall’acqua. 2) Giochi: rimuovi i giocattoli dall’acqua dopo l’uso. 3) Piscine: svuota le piccole piscine gonfiabili dopo ogni utilizzo e proteggi i bocchettoni di aspirazione. 4) Corsi di nuoto: iscrivi i bambini a corsi di nuoto e acquaticità.

Ricorda: 1) Bambini piccoli: devono essere sempre accompagnati da un adulto in acqua. 2) Annegamento: anche pochi centimetri d’acqua possono essere pericolosi. 3) Silenzio: un bambino in difficoltà potrebbe non essere in grado di chiedere aiuto.

Ogni anno in Italia si contano circa 350 vittime di annegamenti tra le persone che frequentano per svago i luoghi di balneazione presso mari, laghi, fiumi o in piscina. In particolare, nel periodo dal 1° giugno al 17 luglio di quest’anno sono già 19 le persone morte nei fiumi e nei laghi italiani: poco meno di una vittima ogni due giorni. Oltre ai decessi, ogni anno si verificano 800 ospedalizzazioni e 60.000 salvataggi.

I bambini sono particolarmente soggetti agli annegamenti: tra il 2019 e il 2021 l’Istat ha registrato una media di circa 41 decessi all’anno nella fascia di età 0-19 anni. Più dell’80% delle vittime sono maschi e il 47% ha meno di 15 anni. La maggior parte degli eventi che coinvolge bambini e adolescenti avviene nelle piscine (46%), seguite dalle acque interne (34%) e dal mare (20%). Gli adolescenti immigrati rappresentano il gruppo principale delle vittime, probabilmente per la minore dimestichezza con il nuoto.

In generale il fenomeno dell’annegamento di adulti e bambini non è però da considerarsi una mera fatalità, poiché la maggior parte degli eventi è evitabile: è fondamentale intraprendere azioni di prevenzione individuando le cause degli annegamenti (dovuti soprattutto a malori, correnti, fondali irregolari, sport acquatici e cadute), i luoghi dove avvengono, le condizioni che li determinano.

Per chi volesse approfondire, l’Istituto Superiore di Sanità ha realizzato un rapporto per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti e incidenti in acque di balneazione. Il testo contiene l’analisi delle principali criticità e formula proposte per la mitigazione del rischio fornite da esperti del settore.