Imposta di bollo per conto deposito online: spiegazione

16 luglio 2024 | 08:45
Share0
Imposta di bollo per conto deposito online: spiegazione

Il conto deposito è un conto bancario che negli ultimi anni ha visto una crescente diffusione poiché ritenuto un interessante e sicuro strumento di risparmio. Questo non deve però essere confuso con il conto corrente, che non ha funzioni di risparmio bensì di gestione del denaro (lo si usa per le transazioni finanziarie quotidiane e periodiche). 

Diversamente dal conto corrente, il conto deposito si caratterizza per il fatto che è un prodotto finanziario che riconosce al titolare degli interessi attivi il cui ammontare è legato alle cifre depositate e al tasso di interesse riconosciuto. 

Va precisato che trattandosi di uno strumento di risparmio, l’operatività di un conto deposito è limitata; nella pratica, le sole operazioni possibili sono i versamenti e gli eventuali prelievi. 

Conti deposito vincolati e non vincolato

Un conto deposito può essere vincolato oppure non vincolato. Il conto vincolato deve la sua denominazione al fatto che le somme in deposito sono soggette a un vincolo temporale che può andare da pochi mesi ad alcuni anni (le durate più comuni sono 3, 6, 12, 24 e 36 mesi). Molto spesso, maggiore è la durata del vincolo, più alto sarà il tasso di interesse attivo previsto. 

Va precisato che il vincolo non è mai assoluto, nel senso che il cliente in caso di necessità potrà svincolare le somme depositate; ovviamente questo comporterà una riduzione del tasso attivo riconosciuto. 

Il conto di deposito non vincolato non prevede invece un vincolo di movimentazione su quanto depositato, ma questa maggiore libertà comporta di norma un tasso di interesse attivo inferiore rispetto a quello previsto per i conti vincolati. 

Conti deposito: quali sono le principali spese? 

Solitamente i conti deposito sono prodotti finanziari zero spese; vale a dire che il contratto non prevede né spese di apertura, né spese di gestione e di chiusura. Talvolta prevedono penali o penalizzazioni nel caso in cui il cliente svincoli prima della scadenza prevista una somma depositata in un conto vincolato.

Interessi attivi: la ritenuta fiscale del 26%

Attualmente la legge prevede che gli interessi attivi che maturano su un conto bancario siano soggetti a una ritenuta fiscale del 26%. Ne consegue che se un conto deposito prevede un tasso lordo del 4,5%, il tasso netto sarà 3,33% (4,5*0.74); se invece il tasso lordo è del 4%, il tasso netto sarà il 2,96% e via discorrendo.

Conti deposito e imposta di bollo

Su tutti i conti bancari è prevista per legge l’applicazione dell’imposta di bollo, un’imposta indiretta. Il suo funzionamento cambia però a seconda che si parli di conti correnti o di conti deposito

Nel caso di un conto corrente, l’imposta in questione viene applicata allorquando la giacenza media del conto supera i 5.000 euro; in questo caso essa sarà dovuta in una misura fissa che le norme attuali fissano in 34,20 euro all’anno con una distribuzione dell’importo che segue la periodicità dell’estratto conto. Qualora la giacenza media risulti pari o inferiore ai 5.000 euro, è prevista l’esenzione dall’imposta

Nel caso di conto deposito non sono previste invece esenzioni, l’imposta, infatti, è sempre dovuta. Essa viene calcolata in misura proporzionale pari allo 0,2%, vale a dire il 2 per mille, della giacenza presente sul conto deposito. 

È previsto un tetto massimo di applicazione di 14.000 euro sui soggetti diversi dalle persone fisiche, mentre non sono previsti limiti nel caso di persone fisiche.