“La mungitura manuale è un gesto che oggi nel 2024 non può essere visto e considerato soltanto come un vezzo”
La riflessione del margaro Andrea Colombero su quella che definisce un’arte che va preservata e praticata
E così accade anche nella nostra azienda, il passaggio era inevitabile, era praticamente un dovere stare al passo con i tempi di un agricoltura che ci dicono deve essere sempre più meccanizzata ed informatizzata, il resto, il passato non è altro che un immagine bucolica fuori dalla realtà, fuori dal presente, così ci dicono, così vogliamo credere.
Il passaggio dalla mungitura manuale a quella meccanica all’inizio fu convinto, radicale ed integrale, ed i vantaggi furono immediati ed evidenti soprattutto in termini di fatica risparmiata e tempo guadagnato.
Ben presto però mi resi conto che questa moderna concezione di agricoltura presentava dei grossi limiti per chi come noi specialmente durante il periodo estivo opera in alta montagna, in luoghi difficilmente raggiungibili, estremamente selvaggi o forse sarebbe meglio dire naturali ed incontaminati, luoghi in cui le vie d’accesso non sono scontate e spesso sono fragili (e quanto siano fragili lo abbiamo vissuto e visto direttamente sulla nostra pelle in questi ultimi anni, in cui abbiamo visto come un mezzo pomeriggio di pioggia bastava per spazzare via intere parti di montagna), luoghi in cui la disponibilità di energia ( fossile, elettrica…) non è nè scontata nè dovuta e tantomeno alla portata.
Quassù dove spesso l’istinto spesso vale ancora più di un buon GPS ti rendi conto che non puoi permetterti di portare avanti un attività lavorativa legandola in modo indissolubile alle macchine, non puoi permetterti il lusso di essere interamente dipendente da loro perché come detto la meccanizzazione richiede disponibilità illimitata di vie d’accesso e fonti d’energia, perché in caso di difficoltà non ci sono alternative, almeno non nell’immediato, che non siano quelle di contare su te stesso, sulle tue forze e capacità.
Proprio per questo motivo ho deciso con ostinazione di intraprendere un percorso, che ci ha portato a fare quello che definirei non un passo indietro, ma direi piuttosto di lato, che oggi ha portato la mandria ad essere praticamente nella sua totalità completamente versatile alla mungitura sia meccanica che manuale, indistintamente.
È stato un lavoro lungo, durato alcuni anni, minuzioso, fatto con pazienza -non è facile iniziare una vacca che sempre è stata munta in modo meccanico alla mungitura manuale – già soltanto l’approccio ed il contatto con l’essere umano cambiano, si deve creare reciproca fiducia, un lavoro fatto con costanza perché non è una cosa che si può fare una tantum è tutto è risolto.
Perché la mungitura manuale è un gesto che oggi nel 2024 non può essere visto e considerato soltanto come un vezzo per dare un’immagine puramente bucolica.
E poi diciamocelo nell’epoca della parola sostenibilità utilizzata come slogan ovunque e comunque la mungitura manuale è realmente un gesto, un atto di estrema e e reale sostenibilità.
Questo il post pubblicato dal margaro Andrea Colombero da cui, ancora una volta, traspare tutta la passione per il suo lavoro.