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“No al lavoro nero”: Cia Cuneo contro il caporalato

31 luglio 2024 | 10:40
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“No al lavoro nero”: Cia Cuneo contro il caporalato
Filomena Sammarco

Analizzate nel dettaglio alcune delle misure contenute nel Dl Agricoltura, approvato dal Parlamento a metà luglio. Inoltre, sono state condivise indicazioni di carattere operativo anche su altre tematiche riguardanti il lavoro in agricoltura con l’obiettivo di sostenere e aiutare le aziende associate che operano nella direzione della legalità

Cuneo e Treviso, unite nella lotta al Lavoro Nero e al Caporalato. La Cia Cuneese e quella Trevigiana hanno organizzato un webinar sulle Linee guida per il lavoro in agricoltura dal titolo: “No al lavoro in “nero” e al caporalato che danneggiano le aziende rispettose della legalità”.

Al webinarLinee guida per il lavoro in agricoltura” sono intervenuti Danilo De Lellis, responsabile delle Relazioni Sindacali e Ufficio Lavoro della Cia nazionale, e Luigi Armentano, consulente del lavoro di Roma. Importanti e di “peso” gli argomenti trattati: lavoro dipendente; somministrazione di manodopera; contratti di appalto; collaborazione dei famigliari.

Cosa è emerso durante l’iniziativa?Filomena Sammarco, vicedirettore e responsabile provinciale dell’area Amministrativa e Lavoro di Cia Cuneo. Sottolinea: “Attraverso il webinar abbiamo analizzato nel dettaglio alcune delle misure contenute nel Dl Agricoltura, approvato dal Parlamento a metà luglio. Inoltre, sono state condivise indicazioni di carattere operativo anche su altre tematiche riguardanti il lavoro in agricoltura con l’obiettivo di sostenere e aiutare le aziende associate che operano nella direzione della legalità”.

La Cia Cuneo inoltre Condanna i casi di irregolarità e di sfruttamento, ma sostiene che non è corretto parlare di un sistema malato in quanto questa interpretazione danneggia la maggioranza di aziende agricole impegnate a operare con onestà sul nostro territorio. Cia Cuneo rifiuta il lavoro in “nero” e il caporalato e aggiunge che è indispensabile agire con più forza per valorizzare e tutelare le tante aziende agricole rispettose della legalità perché anche loro diventano “vittime” di chi non opera nella legalità”.

Le parti coinvolte nell’iniziativa auspicano che le istituzioni al più presto si operino affinché questa piaga possa finalmente dirsi risolta, con l’aiuto e la collaborazione di tutti, il cambiamento è possibile.