Ragazzi, non arrendetevi mai

2 luglio 2024 | 08:36
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Ragazzi, non arrendetevi mai
La copertina del libro

Il testamento di Gastone Cottino in un libro presentato a Borgo a cura dell’Anpi

Gastone Cottino nacque a Torino nel 1925. All’età di 18 anni, nel 1943, in seguito agli eventi dell’8 settembre, partecipò alla Resistenza torinese entrando nella Brigata SAP “Mingione” con il nome di battaglia «Lucio». Fu tra i partigiani che il 26 aprile 1945 assaltarono e liberarono il municipio di Torino. Nel dopoguerra si laureò in giurisprudenza ed entrò nel PCI, con cui fu consigliere comunale a Torino, eletto come indipendente, tra il 1985 e il 1990. Dopo la Svolta della Bolognina, aderì a Rifondazione Comunista.

Per tutta la vita unì l’impegno politico all’attività di docente come professore di diritto commerciale all’Università di Torino, fu anche preside della Facoltà di Giurisprudenza. Morì a Torino il 4 gennaio 2024, all’età di 98 anni. Le ceneri sono conservate nel cimitero di San Rocco Castagnaretta a Cuneo.

Giovedì 4 luglio nel salone Anpi di Piazza dell’Abbazia 10 a Borgo San Dalmazzo alle 20,45 si presenta il suo libro postumo dal titolo ”All’armi sono fascisti!’‘, edizioni Gruppo Abele. A parlarne saranno la scrittrice Cinzia Dutto, il sociologo e docente universitario Amedeo Cottino e il magistrato Livio Pepino.

Dal risvolto di copertina:

«Alla soglia dei miei cent’anni (ne ho compiuti 98), un gruppo di ragazzi e ragazze mi ha chiesto un incontro ponendomi una domanda che riassume il problema di oggi: “Tu hai partecipato alla Resistenza e alle tappe successive della Repubblica. La tua generazione e quelle immediatamente successive hanno avuto dei valori chiari a cui guardare e delle persone di riferimento. Noi a chi e a cosa facciamo riferimento?”. È una domanda giusta, profondamente giusta, che rimanda alla necessità di ritrovare il filo e il senso di una storia. Una storia che i giovani non conoscono, o conoscono poco, perché negli ultimi decenni è stata stravolta e dispersa.
Che fare? E con quali riferimenti? Io credo che il punto di partenza, il primo riferimento per voi giovani stia in un prezioso monito di quella grande figura che fu Nuto Revelli: “Capire e non arrendersi, capire ciò che siamo stati e ciò che dobbiamo essere; capire e non arrendersi: mai”. Ragazzi e ragazze, tocca a voi. Non arrendetevi mai!»