Chiara Gribaudo chiede una Procura nazionale per gli incidenti sul lavoro
Servono azioni concrete e una rivoluzione culturale perché tre morti al giorno sono i numeri di una guerra. La campagna d’autunno della deputata di Borgo per un cambiamento di passo sulla sicurezza e la prevenzione
Chiara Gribaudo ha partecipato ieri a Brandizzo alla commemorazione dell’incidente ferroviario che esattamente un anno fa costò la vita a Giuseppe Aversa, Kevin Laganà, Saverio Giuseppe Lombardo, Giuseppe Sorvillo e Michael Zanera e ha rilasciato due interviste, pubblicate oggi su La Stampa e Corriere della Sera, in cui parla della necessità di una rivoluzione culturale sulla sicurezza sul lavoro.
«Di fronte a una strage continua, a un anno dalla tragedia di Brandizzo, servono azioni concrete. tre morti al giorno sono i numeri di una guerra, non devono più essere quelli di chi va a lavorare. La situazione che abbiamo davanti è quella di una giustizia che fa fatica a dar risposte celeri spesso per mancanza di personale. Questi numeri, insieme agli infortuni ci impongono di ragionare sulla necessità di un canale prioritario per dare risposte rapide ai familiari delle vittime. Per questo serve istituire una Procura Nazionale sugli incidenti sul lavoro, sull’esempio di quella Antimafia».
Nella rivoluzione culturale auspicata dalla deputata di Borgo, deve avere un ruolo anche il Parlamento: «Dobbiamo far sì che non sia più vista come un mero adempimento burocratico, ma va fatta interiorizzare ai lavoratori e a ogni livello aziendale. Anche di questo parleremo il 12 settembre alla Camera, quando illustreremo la relazione su un anno di lavori della Commissione d’inchiesta».