Frutticoltura |
Agricoltura
/
Economia
/

Frutta estiva: a pieno regime (o quasi) la raccolta in provincia di Cuneo

2 agosto 2024 | 17:03
Share0
Frutta estiva: a pieno regime (o quasi) la raccolta in provincia di Cuneo
Frutteti del Saluzzese

Dati incoraggianti secondo Confagricoltura ma anche alcune problematiche

Cuneo. Dopo un inizio un po’ in sordina con qualche problema causato dalle abbondanti piogge primaverili, adesso la produzione della Frutta nel Cuneese ha raggiunto livelli stabili e la qualità è decisamente elevata. E’ quanto emerge dai primi riscontri delle raccolte estive e, in generale, all’interesse dimostrato dal mercato frutticolo nazionale ed extra nazionale.

Il Centro Sud dell’Italia è arrivato in anticipo sul mercato, grazie all’ondata di caldo primaverile, e ora sta lasciando il posto alla produzione del Nord Italia, inizialmente penalizzata dalle precipitazioni dei primi mesi dell’anno. Le basse temperature che hanno caratterizzato il Centro Nord dell’Europa, invece, hanno portato ad un’iniziale contrazione della domanda da parte del mercato europeo che però attualmente sta rispondendo bene. I consumi sono parzialmente limitati anche dall’inflazione: ne è un esempio la Germania, particolarmente colpita, che è una delle principali importatrici di frutta italiana e, attualmente, ha ridotto la richiesta”. Commenta Michele Ponso, presidente della sezione Ortofrutta di Confagricoltura Cuneo e della Federazione nazionale frutticoltura di Confagricoltura

Nel dettaglio, i piccoli frutti, ormai sul finire della raccolta, hanno ottenuto dei buoni risultati, in particolare i mirtilli tardivi, così come le albicocche che hanno mantenuto prezzi costanti e una remunerazione soddisfacente. Per pesche e nettarine la qualità è stata inizialmente segnata dalle piogge, ma ora è decisamente elevata. Meno positivo il bilancio per le ciliegie che nonostante la buona qualità e un mercato interessato, sfortunatamente in alcuni casi il prodotto finale non ha raggiunto i requisiti di qualità per il fresco ed è stato quindi veicolato verso i prodotti lavorati. Diversa la risposta delle mele estive che hanno beneficiato della primavera piovosa e presentano un’ottima qualità, con una produzione a pieno regime. Il mancato caldo dei mesi scorsi ha favorito il consumo di mele nella prima parte dell’anno, riducendo così la quantità di prodotto stoccato a causa della crisi di Suez.

Nella Granda le raccolte sono al momento in pieno svolgimento in tutti i frutteti e se le prime produzioni estive hanno risentito delle condizioni climatiche poco favorevoli dei mesi primaverili ora, fortunatamente, quasi tutte le varietà di frutta estiva hanno recuperato terreno e sia la qualità che le quantità sono su buoni livelli. Di certo non è una stagione semplice per i frutticoltori che si trovano a dover sostenere spese in aumento, legate ai costi di difesa dei raccolti dalle fisiopatie e a una gestione del rischio sempre più a carico delle aziende. C’è inoltre non poca preoccupazione, poi, per l’ordinanza anti-caldo della Regione Piemonte. “L’auspicio, però, è che il clima favorevole di queste ultime settimane dia la spinta ai consumi di frutta e si traduca, quindi, in risultati buoni anche dal punto di vista commerciale” commenta fiducioso Marco Bruna, responsabile di zona Saluzzo e Savigliano di Confagricoltura

A preoccupare è il momento negativo della frutta biologica che soffre cali di mercato e la stagnazione dei consumi in Italia, come in Europa a causa della congiuntura non favorevole ai produttori bio per diversi motivi; dopo un 2023 con minore produzione gli addetti ai lavori speravano  in un 2024 migliore, ma le condizioni di mercato non hanno aiutato il comparto, con le aziende di trasformazione che faticano a ritirare il prodotto, per mancanza di nuove richieste.

“Il calo dei consumi di prodotti frutticoli bio non solo nel nostro Paese, ma soprattutto in Francia e in Germania, ha decisamente raffreddato il mercato. A tutto questo si sommano poi le difficoltà a contrastare in campo le nuove fisiopatie emergenti e gli effetti dei cambiamenti climatici, che rendono sempre più complicata la coltivazione di prodotti da destinare al consumo fresco, dove invece la richiesta da parte dei consumatori è buona” sottolinea Graziano Giacosa, consigliere di Confagricoltura Cuneo.

Tra tante difficolta la Raccolta 2024 prosegue, confermando l’intero comparto tra i settori strategici per l’intera economia Cuneese.