Rapina in villa a Govone: individuati altri due responsabili

Lo scorso 4 giugno i Carabinieri della Compagnia di Alba, coadiuvati da quelli di Asti e Bergamo, furono impegnati nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di quattro persone (un tunisino e tre cittadini italiani) ritenute responsabili, a vario titolo, di rapina aggravata in concorso. Le indagini si sono concluse nei giorni scorsi con l’individuazione di altre due persone, ritenute complici dei soggetti che erano stati già raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Asti.

I delitti contestati sono quelli di rapina aggravata in concorso e lesioni, e si riferiscono a due gravi fatti di cronaca verificatisi a Montegrosso d’Asti nel 2021 e a Govone nel 2023. L’obiettivo dei malviventi furono gioielli e valori. Le indagini, lunghe e complesse, sono state condotte dai Carabinieri di Alba avvalendosi anche delle più avanzate tecnologie. Sulla scena del crimine sono stati repertati alcuni oggetti dai quali sono state prelevate tracce biologiche. Questi elementi sono stati poi elaborati dal RIS Carabinieri di Parma che ha tipizzato profili di un DNA riconducibile univocamente ad un uomo tunisino, unico soggetto presente in entrambe le rapine.

Dai successivi accertamenti è stato possibile ottenere ulteriori indizi che hanno consentito l’individuazione di due nuovi indagati, un italiano di 21 anni e un minorenne, i quali avrebbero agito insieme al tunisino all’interno dell’abitazione di Govone. Ai due è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e la posizione del minore, stralciata, è ora al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minori di Torino. Anche loro dovranno rispondere delle imputazioni di rapina aggravata in concorso e lesioni.

Le indagini erano riferite ad una efferata rapina in villa avvenuta a Govone nella notte del 27 aprile 2023 a danno di due anziani coniugi. Quella notte tre uomini si erano introdotti all’interno dell’abitazione, travisati ed armati: ne era scaturita una colluttazione con il padrone di casa, malmenato sino a perdere i sensi. Le vittime erano state costrette a consegnare il denaro ed i preziosi, ma erano riuscite ad annotare il numero di targa di un’auto che hanno visto allontanarsi.

Gli elementi raccolti sulla scena e le informazioni ricevute dalle vittime avevano permesso di dare una chiara direzione alle indagini e di individuare un tunisino 22 enne con precedenti specifici. Il DNA di quest’ultimo è stato, poi, analizzato dal RIS di Parma dell’Arma dei Carabinieri che ha confermato come corrispondesse a quello trovato su un oggetto abbandonato dai malviventi durante la fuga. Lo stesso DNA era stato anche rinvenuto su indumenti individuati sulla scena del crimine di una seconda rapina, avvenuta il 13 settembre 2021 a Montegrosso d’Asti ad opera di tre individui, con il medesimo modus operandi.