Giulia Marro nel carcere di Saluzzo contro il DDL Sicurezza del governo Meloni

25 settembre 2024 | 10:50
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Giulia Marro nel carcere di Saluzzo contro il DDL Sicurezza del governo Meloni
Giulia Marro [immagine di repertorio]

“Con questo ddl il governo fa il passo successivo: dallo stato di intimidazione a quello della repressione, mettendo nel mirino chi alza la voce del dissenso e istituendo nuovi reati per poi definirli criminali”, dichiara la consigliera regionale di Alleanza Verdi Sinistra Possibile

“Con questo ddl il governo fa il passo successivo: dallo stato di intimidazione a quello della repressione, mettendo nel mirino chi alza la voce del dissenso e istituendo nuovi reati per poi definirli criminali”. Lo dichiara Giulia Marro, consigliera regionale AVS dal carcere di Saluzzo dove sta effettuando una visita ospite della compagnia teatrale Voci Erranti.

“Sono attaccate le persone che manifestano per il clima, contro le grandi opere inutili, chi nel corso di una manifestazione blocca il traffico: è evidente l’intento repressivo del governo, che semina nuovi reati e aggravanti proprio per limitare il diritto delle persone di opporsi alle ingiustizie – aggiunge Marro. – E tra questi spicca il nuovo reato contro chi all’interno del carcere organizza una protesta, o vi aderisce, o addirittura sceglie di fare una resistenza passiva, di fatto impedendo ogni forma di protesta contro le condizioni disumane in cui sono gli istituti penitenziari.  Per questo oggi ho accettato l’invito del Carcere di Saluzzo e della sua compagnia di teatro « Voci Erranti », e ho scelto di mantenere questo impegno nonostante in contemporanea sia stato previsto un presidio davanti alla Prefettura contro il nuovo DDL sicurezza.

“Sono qui – spiega la consigliera regionale – a portare la mia vicinanza alle persone private della libertà personale su cui ieri pomeriggio in Consiglio Regionale abbiamo discusso grazie all’analisi condivisa dal garante regionale Bruno Mellano.  Sono  anche vicina alle persone intrappolate nei CPR, luoghi detenzione amministrativa privi delle garanzie minime previste dalla legge e senza la tutela dei diritti, in contrasto con l’art. 13 della Costituzione, che molto spesso non sono pericolose né hanno commesso reati, ma vengono detenute solo per mancanza di documenti validi: l’introduzione della “resistenza passiva” potrebbe aumentare ulteriormente la criminalizzazione di individui già privati dei loro diritti fondamentali, ad esempio se si rifiutassero di prendere gli psicofarmaci coi quali vengono quotidianamente sedati”.

“Tutto questo – conclude Marro – avviene mentre i dati Istat ci dicono che la percezione della criminalità nel proprio quartiere di vita è diminuita negli ultimi 5 anni, con picchi diversi solo durante le approvazioni di nuovi pacchetti sicurezza o campagne mediatiche martellanti sul tema: è evidente quindi che l’intento del governo è di scavare nella paura creando falsi allarmi per limitare le libertà democratiche delle persone. A tutto questo ci opporremo, in tutte le sedi possibili. In questo nuovo pacchetto di paura e criminalizzazione vi è anche il divieto di vendere le sim a persone irregolari: assurdo, inumano. Perché il contatto con le persone care, lontane, non lo si può vietare. É più forte di tutto. Per questo, personalmente, nei prossimi giorni acquisterò online SIM prepagate anonime che distribuirò gratuitamente a chi non ha più il diritto di acquistarle.”