Il lupo perde la sua protezione: quali le conseguenze per gli allevatori e l’ambiente?
L’Unione Europea ha deciso di ridurre il livello di protezione del lupo, aprendo la strada a una gestione più flessibile delle popolazioni in aree critiche. Questa scelta, fortemente sostenuta da alcune categorie produttive, come gli allevatori, solleva preoccupazioni tra gli ambientalisti e gli amanti della natura
L’Unione Europea ha deciso di ridurre il livello di protezione del lupo. Questa decisione, sostenuta da molte autorità locali e associazioni agricole, come Coldiretti Cuneo, mira a fornire maggiore flessibilità nella gestione delle popolazioni di lupi, soprattutto nelle zone dove la loro presenza è particolarmente concentrata e causa problemi agli allevatori.
Il motivo principale di questa scelta è il significativo aumento del numero di lupi in alcune regioni, come le Alpi piemontesi, dove si registra un numero di attacchi al bestiame in crescita. Nonostante le misure di prevenzione attuali, come le recinzioni elettrificate e i cani da guardiania, i conflitti tra lupi e allevatori persistono.
Le associazioni agricole sottolineano che la presenza massiccia del lupo sta mettendo a rischio la sopravvivenza di molte aziende agricole, soprattutto nelle zone montane, e sta contribuendo all’abbandono delle terre. Inoltre, sostengono che il lupo non è più una specie a rischio di estinzione e che è necessario trovare un equilibrio tra la conservazione della fauna selvatica e le esigenze delle comunità locali.
In sintesi, la decisione dell’Unione Europea rappresenta un passo importante nel dibattito sulla gestione del lupo in Europa. Tuttavia, questa scelta solleva numerose questioni e potrebbe avere implicazioni significative per la conservazione della biodiversità e per le attività agricole nelle zone interessate.